Norma e gusto
Qual è il messaggio del mercato dei Treasuries? Quale norma dobbiamo usare per interpretarlo? Il tasso di riferimento della Fed è oggi a 1,5%. Il suo livello neutrale, compatibile con pieno impiego, inflazione al 2% e crescita in linea con il potenziale di lungo periodo dati i trend demografici e di produttività, è stimato dal Fomc a poco meno del 3%. È da intendere quale polo d’attrazione o media di lungo periodo e funge quindi da norma. La Fed conta di raggiungerlo in un paio d’anni, a completamento della normalizzazione della sua politica. Per lungo tempo, il mercato obbligazionario non ha creduto alla capacità dell’economia statunitense di tornare alla normalità e alle proiezioni della Fed. Gli ottimisti sull’economia, vedendo i rendimenti sotto la norma e rischi elevati di perdite in capitale a duetre anni, hanno disertato il mercato dei Treasuries. Il gusto del mercato è radicalmente mutato dopo il recente rialzo dei rendimenti. Anticipa ora una Fed più aggressiva di quanto deducibile dalle proiezioni del Fomc. Ammessi la capacità della Fed di evitare un’accelerazione incontrollata dell’inflazione e il senso di responsabilità del Congresso riguardo al debito federale, difficilmente il tasso di riferimento della Fed andrà oltre il 3% marcatamente. Rallentando poi l’econo- mia, si tornerà verso la norma. I Treasuries con scadenze oltre i 15 anni già offrono rendimenti sufficientemente elevati, rischi esigui di perdite in capitale a duetre anni, ma prospettive di plusvalenza in caso di sorprese sfavorevoli sull’economia. II profilo rischio/rendimento migliorato garantisce al debito federale statunitense ultra-lungo maggior presenza nei portafogli, a danno marginale di liquidità, obbligazioni societarie e azioni in dollari.