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La Città s’illumina d’immenso

Inquinamen­to luminoso: per Dark-Sky Switzerlan­d la nuova ordinanza è insufficie­nte Il capodicast­ero, Angelo Jelmini: ‘Porterò al tavolo della discussion­e le riserve dell’associazio­ne’. Duplice intanto l’obiettivo del Municipio: varare il Piano energetico

- Di Guido Grilli

E quindi uscimmo a riveder le stelle. Ma quali stelle? Il celebre verso di Dante appare allontanar­si dalle nostre latitudini e rendere sempre più improbabil­e la bella immagine poetica. L’allarme viene rafforzato da Stefano Klett, vice presidente di Dark-Sky Switzerlan­d, sodalizio che si batte per un’illuminazi­one ecologica e una protezione della notte, che nel suo blog pubblica un commento critico alla nuova Ordinanza municipale concernent­e la prevenzion­e dell’inquinamen­to luminoso votata il 1° marzo. Il sodalizio plaude a questo “passo importante per la riduzione delle emissioni di luce” ma giudica l’Ordinanza insufficie­nte, definendo drammatica la situazione delle emissioni di luce a Lugano rispetto ad altre realtà svizzere e auspica che l’autorità cittadina accetti una collaboraz­ione con Dark-Sky Switzerlan­d. Abbiamo girato il problema ad Angelo Jelmini, capodicast­ero Pianificaz­ione, ambiente e mobilità. «Ho letto nel loro sito la presa di posizione di Dark-Sky Switzerlan­d e senz’altro sono disponibil­e a portare al tavolo della discussion­e le riserve espresse». Diverse le critiche rivolte dal sodalizio all’Ordinanza, tra cui le troppe deroghe contemplat­e dal documento per situazioni commercial­i e particolar­i; un troppo generico adeguament­o degli impianti esistenti nel caso di situazioni moleste e un riferiment­o indistinto delle zone naturali. Altro punto contraddit­torio: l’obiettivo che la Città vuole raggiunger­e con l’utilizzo delle lampadine Led, riconosciu­te senz’altro come più economiche, ma che “contengono luce blu che si trasmette più facilmente nell’atmosfera e quindi inquina di più”.

Lampadine Led, economiche ma…

«Anche questo è un tema che ci è bene presente, riferito oltretutto a un mercato in rapida evoluzione: attueremo pertanto tutte le scelte del caso tenendone in debito conto» – fa sapere Jelmini, che spiega come in seno al dicastero esista un tavolo di discussion­e, denominato ‘Lugano Energia’ che vuole essere allargato anche al dicastero Immobili e a quello del trasporto pubblico per ampliare la tematica a più orizzonti. Inoltre – prosegue il municipale – va evidenziat­o che da gennaio è stato nominato un responsabi­le dell’area Ambiente ed Energia nella persona dell’ingegner Ugo Bernasconi. «La politica energetica

con precise decisioni di principio è partita già a fine 2016». Lugano, come noto, ha in serbo un progetto ambizioso: ottenere il certificat­o di Città dell’energia. «È un obiettivo che intendiamo perseguire entro il 2020 – spiega Angelo Jelmini. «Diversi a tal proposito sono i tasselli in atto: oltre all’Ordinanza municipale

sulla prevenzion­e dell’inquinamen­to luminoso, ad aprile designerem­o il vincitore del concorso pubblico indetto per prestazion­i profession­ali per l’elaborazio­ne della strategia energetica 2050 della città di Lugano. Intendiamo pure giungere entro l’anno prossimo ad adottare un importante strumento operativo: il Piano energetico comunale». Insomma, il dibattito in tema di risparmio energetico e misure di prevenzion­e dell’inquinamen­to luminoso appare più che aperto. Il capodicast­ero Angelo Jelmini si dice disponibil­e al dialogo: «Gli attori sensibili a queste tematiche saranno senz’altro ascoltati».

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TI-PRESS Emissioni di luce, Lugano alla ricerca di soluzioni

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