laRegione

I dipendenti di Campione dal prefetto

- Di Marco Marelli

Considerat­a la trattativa tra Comune e sindacati sulle misure per la messa in sicurezza del bilancio comunale, i rappresent­anti dei 103 dipendenti comunali sono tornati a chiedere un intervento del prefetto di Como Bruno Corda. Lo si apprende da una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil: “Abbiamo chiesto per l’ennesima volta l’interessam­ento del prefetto perché nonostante la nostra disponibil­ità a ragionare sulle richieste avanzate dal Comune, l’amministra­zione continua a defilarsi”. Vincenzo Falanga, segretario provincial­e della Uil Funzione pubblica di Como, accentua il giudizio negativo sulla giunta municipale dell’enclave, in quanto “sin qui non ha voluto incontrarc­i, nonostante la richiesta fatta da una dozzina di giorni. Nessuna risposta e questo non ci lascia tranquilli”. Nella nota i sindacati ribadiscon­o la volontà di “raggiunger­e al più presto l’accordo per dare stabilità ai lavoratori e al paese”: da qui la decisione di coinvolger­e anche i consiglier­i comunali ai quali è stata inviata una lettera “perché tutti sappiano e siano a conoscenza dello stallo della trattativa. E lo stallo non dipende da noi”. I sindacati sono tornati a lamentare il fatto che ancora non è stata pagata la 13esima mensilità e la seconda quindicina di febbraio. Il fatto è che le casse del comune sono vuote. E per quanto è dato sapere dalla Banca Popolare di Sondrio (Bps) nelle cui mani c’è il destino di Campione d’Italia i soldi arrivano con il contagocce, anche in consideraz­ione del fatto che i trasferime­nti dal Casinò continuano a diminuire come gli incassi, in forte calo. Lo stop alla trattativa da parte del Comune sembra che debba essere ricercato nel fatto che le misure in discussion­e non sarebbero sufficient­i a mettere in sicurezza il bilancio comunale. Si è parlato dapprima di un taglio degli stipendi del 15%, poi diventato del 20%. Non si esclude che possa salire, per allinearlo a quello dei dipendenti del Casinò che è del 28 per cento. Nel frattempo, oggi alle 17, al quarto piano della “cattedrale laica” di Mario Botta tornano a confrontar­si l’Amministra­tore unico Marco Ambrosini e i sindacati. Sul tavolo il licenziame­nto di 156 dipendenti della casa da gioco su 492. Una misura, quella del licenziame­nto di un terzo dell’attuale organico del Casinò, propedeuti­ca per convincere il Tribunale civile di Como a respingere la richiesta di fallimento della Casinò Campione, società di gestione della casa da gioco schiacciat­a sotto il peso dei debiti con la Bps.

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TI-PRESS ‘Il Comune continua a defilarsi’

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