I salvati di Sommaruga e Valagussa
Il carteggio tra i coniugi Sommaruga, conservato all’Archivio federale svizzero di Berna, è tra le più commoventi testimonianze della generosità elargita, nel solco della tradizione umanitaria elvetica, da Carlo Sommaruga, economista e diplomatico svizzero nato a Lugano nel 1902 e la moglie Anna Maria Valagussa, infermiera e collaboratrice della Croce Rossa, durante il secondo conflitto mondiale a favore di numerosi rifugiati romani, soprattutto di origine ebraica, e di famiglie italiane in difficoltà, favorendone il passaggio in Svizzera. Le due importanti figure saranno ricordate in un incontro in agenda mercoledì 7 marzo alle 18 all’auditorium dell’Università della Svizzera italiana a Lugano. L’incontro s’inserisce nell’ambito del progetto voluto dalla Fondazione Federica Spitzer e dalla Città di Lugano di promuovere una serie di eventi per valorizzare la tradizione umanitaria di Lugano e della Svizzera italiana verso chi ha subìto l’oppressione politica, la persecuzione razziale e religiosa e la negazione della libertà. Serie di eventi, nell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali in Italia, e sotto il titolo Lugano Città Aperta che culmineranno il 26 aprile al Parco Ciani con l’inaugurazione di un Giardino dei Giusti. Interverranno: Boas Erez, rettore dell’Usi; Cornelio Sommaruga, già presidente del Cicr (nella foto Ti-Press) e il figlio di Carlo Sommaruga e Anna Maria Valagussa; Renata Broggini, storica e ricercatrice; e Pietro Montorfani, direttore dell’Archivio storico della città di Lugano. G.G.