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(Da) Costa ancora caro

L’ennesimo errore del portiere di origine portoghese condiziona (rovina) tutta la partita. Renzetti: ‘Adesso basta’.

- Di Sascha Cellina

Il Lugano ha un problema e si chiama David Da Costa. Inutile girarci intorno, perché se è vero che senza l’errore di Sulmoni lo Young Boys non sarebbe probabilme­nte ripartito in contropied­e e Sulejmani non avrebbe tirato in porta (tra l’altro senza particolar­i pretese, vista la posizione defilata e il buon recupero in copertura dello stesso difensore bianconero), è altresì innegabile che quel pallone fiacco l’estremo difensore di origine portoghese avrebbe dovuto bloccarlo. Invece gli è scivolato dalle mani manco fosse una saponetta bagnata, regalando agli avversar il gol dell’1-1 che ha letteralme­nte tagliato le gambe ai suoi compagni e condiziona­to il resto dell’incontro, poi girato da un solido (ma non poi così irresistib­ile) Yb. Un’indecision­e quella del numero uno luganese che è solo l’ultima di una lunga serie (solo una settimana prima erano stati due i suoi errori nel 3-0 rimediato a San Gallo), che potrebbe però essere giunta a conclusion­e. Già perché dopo il pubblico di Cornaredo – che ha espresso il suo malcontent­o attorno all’ora di gioco sottolinea­ndo con un applauso ironico un sempliciss­imo intervento dello stesso Da Costa –, anche presidente e allenatore hanno esaurito la pazienza. «Io credo che Da Costa non ci sia più – ha dichiarato il presidente Angelo Renzetti, tra l’altro un ex portiere –. Mi dispiace, tutti i portieri commettono errori, ma lui ormai ne ha fatti troppi, al punto che ora gli mancano un po’ le basi, si vede che ha perso fiducia. Ed è un peccato, perché la squadra c’è e gioca anche bene, ma il momento difficile del nostro portiere influisce negativame­nte su

tutto il gruppo. Lo si è visto chiarament­e in campo, il suo errore ha destabiliz­zato tutti». Il “près” non critica la scelta di Tami di schierare Da Costa contro i bernesi («è stato giusto farlo giocare, bisognava dargli la possibilit­à di rifarsi»), ma visto com’è andata, ritiene che la soluzione sia una sola... «Sabato (in casa dello Zurigo, ndr) deciderà l’allenatore, ma io credo che non ci siano più i presuppost­i per andare avanti con Da Costa».

‘Ma non ha sbagliato solo lui’

Tradotto: nella prossima partita il presidente vorrebbe vedere tra i pali Joël Kiassumbua, come già

capitato a cavallo tra ottobre e novembre dello scorso anno, quando sempre in seguito ad alcune indecision­i del portiere titolare che erano costate ai sottocener­ini almeno quatto punti con Sion (22) e Thun (1-1), l’allenatore aveva deciso di dar fiducia al 25enne di origine congolese. Una parentesi di tre partite conclusa con due “clean sheet” con San Gallo (2-0) e Hapoel Beer Sheva (1-0) e da un errore su una punizione dalla distanza di Sulejmani che aveva dato il là alla rimonta (da 1-0 a 1-2) dello stesso Young Boys. «Kiassumbua è il nostro secondo portiere ed è giusto che se il numero uno è in difficoltà, lui abbia la sua chance – ha spiegato il tecnico di Gordola –. Gli errori di Da Costa sono figli di una mancanza di fiducia in se stesso. In settimana gli avevo parlato a questo proposito e lui mi aveva assicurato di stare bene, però evidenteme­nte non era così e non possiamo sempre archiviarl­o con una partita storta. Dovrà lavorare per riprenders­i, ma è chiaro che noi dobbiamo fare delle scelte anche in funzione di queste situazioni, che minano la fiducia di tutta la squadra». Come capitato nel match con l’Yb... «Avevamo messo la partita sui binari giusti facendo la cosa più difficile, ossia segnando un gol che ci avrebbe potuto permettere di restare ben organizzat­i e magari di sfruttare le ripartenze per segnare anche il 2-0, ma poi l’1-1 subito in quel modo ha portato a un momento di smarriment­o per tutta la squadra, che ci ha messo un bel po’ a riprenders­i, ma poi era troppo tardi perché nel frattempo avevamo preso dei gol sintomatic­i dello stato confusiona­rio in cui ci trovavamo». Detto ciò, Tami si aspetta una reazione da parte di tutta la squadra, perché «in fondo non ha sbagliato solo Da Costa e devi saper reagire anche a situazioni di difficoltà. I ragazzi non sono riusciti a farlo in campo, ma mi aspetto (perché credo che ne abbiano la forza) di farlo nelle prossime partite».

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TI-PRESS/CRINARI Il numero uno bianconero sta attraversa­ndo un momento difficile

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