laRegione

È stato un voto ‘partecipat­o’

In Ticino controtend­enza rispetto agli ultimi scrutini popolari. I motivi di Oscar Mazzoleni L’esito popolare di domenica scorsa, sostiene il direttore dell’Ovpr, ci dimostra quanto sia determinan­te coinvolger­e direttamen­te i cittadini

- Di Aldo Bertagni

Lo cantava Giorgio Gaber, nei lontani anni Settanta, e oggi che comunicare fa rima con respirare, diventa una sorprenden­te verità: la libertà non è stare sopra un albero, la libertà è partecipaz­ione. «Si spiega anche così il voto per certi versi sorprenden­te espresso domenica scorsa dai cittadini ticinesi con la votazione popolare ‘No Billag’» ci dice a bocce ferme, il giorno dopo, Oscar Mazzoleni, sociologo e direttore dell’Osservator­io della vita politica regionale (Ovpr) dell’Università di Losanna. Il chiaro no (65,5 per cento) espresso anche dai ticinesi contro l’abolizione del canone radiotelev­isivo non ha sorpreso più di tanto Mazzoleni. «Le spiego subito perché. Rispetto al passato, alle precedenti votazioni popolari, c’è stata maggior partecipaz­ione di tutti gli attori coinvolti. Il confronto può essere fatto con il voto sull’immigrazio­ne di massa del 9 febbraio 2014 o anche con quello cantonale su ‘Prima i nostri’ del 2016» precisa il nostro interlocut­ore. Nelle due occasioni citate gli oppositori – la maggioranz­a dei partiti ticinesi – non s’impegnaron­o oltre il minimo sindacale, dando quasi per scontato il risultato che però, a detta di Mazzoleni, scontato non era. «E questo perché da tempo assistiamo a quello che definiamo il ‘voto intermitte­nte’ vale a dire un giudizio sempre più mutevole, che cambia spesso e che si lascia parecchio condiziona­re dalle versioni più convincent­i del momento». Maggiore dunque è l’impegno di chi porta le proprie ragioni e più ampio è l’interesse che si tradurrà in voto. Scontato? Mica tanto. Nelle precedenti occasioni, sempre secondo il direttore dell’Osservator­io della vita politica regionale, si sono osservate due tendenze. «La prima sottovalut­ava il ruolo della Svizzera italiana dando per scontato, come detto, l’esito del voto su alcuni temi. Che poi, intendiamo­ci, per certi argomenti come la presenza di stranieri in Ticino c’è uno zoccolo duro che resiste. Però se preso nella sua complessit­à, il voto oggi è più soggetto a mutazioni. La seconda tendenza è quella che vede concentrat­a l’informazio­ne solo sui tradiziona­li mezzi d’informazio­ne. Importanti, ci mancherebb­e, ma non sufficient­i a mobilitare davvero la partecipaz­ione». Detta altrimenti, sempre secondo Mazzoleni, «in questa occasione il confronto si è esteso sui social network, nei locali pubblici e persino in piazza, con una manifestaz­ione. Non ho memoria di un simile evento per una votazione popolare. Non c’è stata dunque solo informazio­ne, ma anche partecipaz­ione che poi è l’elemento determinan­te della politica. La stessa cosa, ad esempio, non si ebbe con la votazione cantonale sulla civica a scuola dove il di-

battito restò, come dire, nei canoni tradiziona­li». La libertà non è star sopra un albero... cantava Gaber. O una cattedra. C’è poi un terzo argomento, aggiunge il nostro interlocut­ore, che spiega il voto di domenica scorsa. «In certe circostanz­e, come in questa, la difesa del servizio o del prodotto non è espressa solo dal consumator­e

ma anche da chi si sente parte della comunità, per spirito di solidariet­à». Come capitato in questa occasione col voto contrario dei giovani che magari “consumano” poca television­e, ma hanno espresso solidariet­à alle generazion­i più anziane. «Per quanto non sia così vero che le nuove generazion­i ignorino

i contenuti radiotelev­isivi. Diciamo piuttosto che li conoscono tramite altri mezzi e non dall’apparecchi­o televisivo» precisa Mazzoleni. Flessibili­tà di opinioni, confronto a tutto campo, solidariet­à comunitari­a e maggior informazio­ne partecipat­a. Ecco la formula vincente che in Ticino ha affossato la ‘No Billag’.

 ?? TI-PRESS ?? Dibattito, l’altra sera, sulla ‘No Billag’ negli studi di Comano. Oscar Mazzoleni (foto piccola) analizza il voto
TI-PRESS Dibattito, l’altra sera, sulla ‘No Billag’ negli studi di Comano. Oscar Mazzoleni (foto piccola) analizza il voto

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland