Arsenico e acque, nuovi valori
La gestione dell’arsenico di origine naturale presente nelle acque captate ad uso potabile sarà al centro dopodomani, giovedì, nella Sala Aragonite a Manno, di un workshop promosso dall’Associazione acquedotti ticinesi e dal Laboratorio cantonale. L’incontro, che prenderà il via alle 13.30, è stato indetto per permettere lo scambio di esperienze e la condivisione di soluzioni su un tema di stretta attualità, sottolineano gli organizzatori, considerato che il termine per adeguarsi ai nuovi valori limite decisi dalla Confederazione “sta per scadere”. Entro la fine di quest’anno, infatti, i Comuni dove si riscontra una presenza (naturale) nell’acqua di arsenico in misura superiore ai 10 microgrammi per litro “dovranno adottare delle misure per rientrare sotto la nuova e più restrittiva soglia”. Per conseguire questo obiettivo esistono diverse possibilità che verranno illustrate, sulla base di casi pratici, nell’ambito del workshop. Dopo il saluto del direttore del Dipartimento sanità e socialità Paolo Beltraminelli, vi sarà un intervento dedicato sia all’origine che alle conseguenze della modifica del valore massimo di arsenico nell’acqua. “Sarà particolarmente interessante apprendere quali sono le più recenti indicazioni dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria per la gestione dei casi in cui il valore si trova vicino alla nuova soglia”, rileva l’Associazione acquedotti ticinesi in una nota. Il programma del seminario prevede anche una presentazione delle raccomandazioni fatte a livello nazionale dall’associazione di categoria (Ssiga). Si entrerà poi nel vivo con la presentazione dei casi di abbandono delle fonti, di miscelazione delle acque e di trattamento (rimozione o riduzione dell’arsenico).