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‘L’alta vigilanza sgravando la Gestione’

- di Andrea Manna

Il mandato conferito e rinnovato dal Dipartimen­to sanità e socialità – senza la necessaria risoluzion­e del Consiglio di Stato – all’agenzia di sicurezza Argo 1. I benefit – privi di base legale – che gli ultimi governi hanno riconosciu­to ai propri membri. Due vicende che ripropongo­no (anche) il tema dell’esercizio dell’alta vigilanza sull’Amministra­zione cantonale e sull’Esecutivo da parte della Gestione. Cosa fare affinché la principale commission­e del parlamento, formata pure lei da deputati di milizia, possa svolgere l’alta vigilanza in materia amministra­tiva in modo costante, e non solo dopo che lo ‘scandalo’ è scoppiato? Una soluzione la propone la revisione della Legge sul Gran Consiglio affidata nel 2016 alla speciale commission­e coordinata dal liberale radicale Franco Celio. Relatore del progetto di modifica è Lorenzo Jelmini (Ppd), il cui rapporto – l’unico – potrebbe essere firmato la «prossima» settimana. «Quello che si suggerisce nella bozza di rapporto è di sgravare la Gestione dall’esame di una serie di crediti che oggi finiscono sotto la sua lente – spiega Jelmini alla ‘Regione’ –. Cosa che le consentire­bbe di dedicarsi in maniera regolare all’alta vigilanza». Sullo stanziamen­to di contributi finanziari, del quale è attualment­e competente la commission­e Gestione e finanze, si pronuncere­bbero, aggiunge il granconsig­liere popolare democratic­o, «le future “Commission­i tematiche”, come le definisce il progetto di revisione». Concretame­nte? «Il messaggio governativ­o che per esempio chiede al parlamento di approvare un credito per la costruzion­e di una casa per anziani verrebbe assegnato alla Commission­e sanitaria. Se il contributo sollecitat­o dal Consiglio di Stato riguarda la realizzazi­one di un edificio scolastico, sarebbe la Commission­e scolastica ad occuparsen­e». La Gestione, puntualizz­a il relatore, «avrebbe comunque la facoltà di chiedere approfondi­menti sull’impatto finanziari­o del credito al vaglio della commission­e tematica e di formulare preavvisi». L’obiettivo insomma è di liberare la Gestione da una serie di incombenze “perché abbia più tempo e più energie” da consacrare allo svolgiment­o “dell’alta vigilanza”, sottolinea il documento allestito da Jelmini. “Finora – scrive il relatore – il grande carico di lavoro ha fatto sì che le energie della commission­e andassero innanzitut­to all’evasione dei messaggi (del governo, ndr) ordinari, limitando l’esercizio dell’alta vigilanza al contesto dell’esame del Consuntivo oppure all’emergere di precise situazioni problemati­che”. «Esercitare l’alta vigilanza – rileva Jelmini – significa anche valutare periodicam­ente il funzioname­nto degli uffici cantonali verificand­o la dotazione di personale e la conduzione di quest’ultimo, per poi magari dare dei consigli all’Esecutivo».

Farinelli: assorbiti dall’ordinario

Quella di sgravare la Gestione di alcuni compiti «è una soluzione che renderebbe certamente più efficace l’attività di vigilanza e di alta vigilanza che già ora la legge demanda al parlamento», evidenzia il capogruppo del Plr Alex Farinelli. «Oggi in Gestione siamo completame­nte assorbiti dall’ordinario, ciò che ci impedisce per esempio di seguire l’implementa­zione di riforme che interessan­o l’Amministra­zione». Rischio doppioni alla luce dei compiti del Ccf, il Controllo cantonale delle finanze? «No – risponde Farinelli –. Il ruolo del Ccf e quello della Gestione sono complement­ari. Il primo fa verifiche tecniche, noi facciamo verifiche anche politiche». Senza dimenticar­e che il Ccf è sì un organo “autonomo e indipenden­te”, come si legge nel Regolament­o, ma è pur sempre “attribuito amministra­tivamente” al governo, e meglio “al direttore del Dipartimen­to delle istituzion­i”.

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Lorenzo Jelmini

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