laRegione

‘Una lotta contro l’arroganza dei forti. Siamo stati usati’

-

Ci imbattiamo in un Gianni Frizzo col basco e la chioma di quell’Ernesto Guevara del Guerriller­o heroico, con la scritta ‘Bisogna resistere, resistere, resistere’. Ne parliamo con lui e sorride. Quel fotomontag­gio restò appeso in Pittureria nella bacheca dei messaggi di sostegno. Chi lo conosce sa che Frizzo è una persona semplice, schiva ai compliment­i. «Ho letto il Che: non posso certo esser paragonato a lui. Mi piace però ricordare che, come lui, ci siamo battuti contro i soprusi e l’ingiustizi­a, contro l’arroganza dei più forti: senza compromess­i, con coscienza e il cuore». Questa la lezione che Frizzo vuole consegnare ai posteri o, meglio, a chi verrà a trovarsi nella stessa situazione di lottare per i diritti sociali e la dignità: «Sembrava che di fronte ai soprusi dovevamo solo subire. Invece abbiamo dimostrato che nulla è impossibil­e». Sul coraggio, sulla forza di non gettare mai la spugna, Frizzo rimanda al calore di chi tra marzo e aprile 2008 si fermava in Pittureria a sostenere la causa, fino alle manifestaz­ioni di piazza (alcune grandi a Bellinzona e altre, come per la festa del papà, a Berna), il «clou». Consideraz­ioni che non sono mai uscite? C’è la sensazione tra gli operai di esser stati usati, «che dopo il lavoro sporco debbano subentrare gli intellettu­ali». Frizzo attacca la Dichiarazi­one d’intenti appena firmata: «No, non è cocciutagg­ine: sono i fatti che contano. Noi ci siamo battuti per gli impieghi, ci siamo lasciati coinvolger­e nel progetto di Centro di competenza. Mi spiace: le promesse non son state mantenute. Vogliamo che si torni all’idea di Polo tecnologic­o». CAVA

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland