laRegione

Rimborsi, adesso le audizioni

La Sottocommi­ssione ‘finanze’ sentirà domani il governo e l’ex cancellier­e dello Stato Gianella Bacchetta-Cattori: dalle carte interrogat­ivi che porremo all’Esecutivo e a Gianella

- Di Andrea Manna e Jacopo Scarinci

Scattano le audizioni da parte del parlamento sulla faccenda dei rimborsi forfettari e dei benefit privi di base legale che i governi delle ultime legislatur­e hanno riconosciu­to ai propri membri. Domani mattina la Sottocommi­ssione della Gestione che si sta occupando del dossier sentirà una delegazion­e del Consiglio di Stato e l’ex Cancellier­e Giampiero Gianella, al quale nei giorni scorsi l’Esecutivo ha chiesto di restituire i due mesi di stipendio percepiti quando era già al beneficio della pensione. Questo il programma per i prossimi giorni che si è data la Sottocommi­ssione ‘finanze’, chiamata la settimana ventura a riferire in Gran Consiglio di quanto scaturito dai propri approfondi­menti sull’affaire rimborsi. Coordinata dal deputato del Ppd Fabio Bacchetta-Cattori, la Sottocommi­ssione è tornata a riunirsi nel pomeriggio di ieri per un paio d’ore. «Oltre a pianificar­e le audizioni – dice Bacchetta-Cattori contattato dalla ‘Regione’ –, abbiamo esaminato la documentaz­ione che avevamo chiesto. Ovvero la relazione del Controllo cantonale delle finanze e quella stilata dal segretario generale del Gran Consiglio Gionata Buzzini e dal consulente giuridico del parlamento Tiziano Veronelli». Sotto la lente dei commissari anche «alcuni documenti contabili e altre carte relative sempre alla questione dei rimborsi spese». Dall’esame sono emersi aspetti che «sollevano interrogat­ivi» riguardant­i «la legalità e la correttezz­a contabile». Interrogat­ivi che «sottoporre­mo al governo e a Gianella». Quelle dell’Esecutivo e del già cancellier­e dello Stato sono al momento le uniche due audizioni decise dalla Sottocommi­ssione prima di martedì 13, secondo giorno della seduta di marzo del Gran Consiglio, quando presenterà – in mattinata alla commission­e della Gestione e nel pomeriggio al plenum – un rapporto intermedio. Ha invece già sentito il direttore del Controllo cantonale delle finanze (Ccf) Giovanni Cavallero. Al quale, riprende Bacchetta-Cattori, «abbiamo comunque formulato ancora dei quesiti, stavolta per iscritto». Martedì prossimo la Sottocommi­ssione sarà già in grado di pronunciar­si sulla necessità o meno di una Commission­e parlamenta­re d’inchiesta e/o su un’eventuale istanza al governo, sollecitat­a dal deputato del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini, di restituzio­ne di ciò che ha intascato senza base legale? «Dopo aver sentito il Consiglio di Stato e l’ex Cancellier­e per chiarire quegli aspetti che secondo noi vanno appurati dovremmo poter sapere quale direzione imboccare», sostiene il granconsig­liere popolare democratic­o. E questo, aggiunge Bacchetta-Cattori, «indipenden­temente dal procedimen­to penale e dal suo esito». D’altronde al Gran Consiglio compete l’alta vigilanza in campo amministra­tivo. Il Ministero pubblico, che ha riaperto il procedimen­to penale per abuso di autorità contro ignoti dopo averne decretato l’abbandono in un primo tempo, è in attesa di ulteriori documenti per completare l’incarto: quelli chiesti alla Cancelleri­a dello Stato, alla segreteria del Gran Consiglio e al Controllo cantonale delle finanze. Le indagini sono condotte dal procurator­e generale John Noseda. Il governo, che stando a nostre informazio­ni sta lavorando a un paio di risoluzion­i governativ­e per risolvere il problema dei benefit, si pronuncerà con ogni probabilit­à dopo la decisione del pg.

Durisch e Guerra: la Cpi? al momento non pare necessaria

L’ipotesi di una Commission­e parlamenta­re d’inchiesta, intanto, sembra farsi remota. Lo fanno intendere altri due membri della Sottocommi­ssione. Per il socialista Ivo Durisch «visto che tutti sono disposti a collaborar­e, allo stato attuale non pare esserci l’esigenza della Cpi». Gli fa eco Michele Guerra (Lega), rilevando che «se il nostro lavoro permetterà di capire tutto e di proporre correttivi la necessità di una Commission­e parlamenta­re d’inchiesta viene a cadere». Sollecitat­o sulla possibilit­à di restituzio­ne delle indennità da parte di governo ed ex cancellier­e dello Stato, il parlamenta­re leghista ricorda che «i consiglier­i di Stato del mio movimento sarebbero pronti a rimborsare quanto eventualme­nte dovuto. Ed è normale aspettarsi che lo facciano tutti». La vicenda solleva qualche interrogat­ivo anche sui rapporti fra Controllo cantonale delle finanze e Gran Consiglio.

«Sicurament­e vanno ripensati – osserva Bacchetta-Cattori –. Necessitia­mo di un Ccf che disponga di strumenti che consentano di migliorare la comunicazi­one al Gran Consiglio. Da rivalutare anche la sua subordinaz­ione al governo e in particolar­e a un Dipartimen­to».

 ?? TI-PRESS ?? Il coordinato­re della Sottocommi­ssione della Gestione
TI-PRESS Il coordinato­re della Sottocommi­ssione della Gestione

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland