Beznau 1 riparte, le polemiche anche
L’Ispettorato dà il nullaosta: nessun rischio di sicurezza. I Verdi: decisione irresponsabile.
Dopo tre anni di stop, il reattore numero 1 della centrale nucleare di Beznau (Ag) può riprendere la produzione di corrente. Lo ha deciso l’Ispettorato federale della sicurezza nucleare (Ifsn), suscitando dure reazioni da parte di Ps, Verdi, Greenpeace e attivisti anti-nucleare. Il reattore 1 dell’impianto situato nel comune di Döttingen, una delle più vecchie centrali atomiche al mondo, era fermo dal marzo del 2015. Nel corso di un’ampia revisione, pochi mesi dopo erano state scoperte migliaia di ‘irregolarità’ nella struttura di contenimento in acciaio del reattore. Le verifiche condotte da allora hanno permesso di stabilire che si tratta di inclusioni di ossido di alluminio. L’involucro di acciaio, previsto per resistere a pressioni molto elevate, “è il componente più importante di una centrale nucleare e non può cedere”, ha ricordato ieri l’Ifsn sul proprio sito. L’installazione, tuttavia, non presenta rischi di sicurezza: così il direttore dell’Ifsn Hans Wanner in una conferenza stampa a Brugg. Il gestore Axpo ha fornito le prove richieste. La società potrà concludere la revisione interrotta nel 2015 e riattivare l’impianto, che dovrebbe riprendere a funzionare a pieno regime a fine mese. In una seconda conferenza stampa, sempre a Brugg, la società di gestione ha spiegato che la riattivazione avverrà in modo graduale. Tutti gli esami hanno confermato le ipotesi di partenza: le inclusioni di ossido di alluminio risalgono alla fabbricazione del contenitore, negli anni Sessanta in Francia, e non sono state generate durante l’esercizio dell’impianto, ha detto il Ceo di Axpo Andrew Walo. Il Ceo prevede di mantenere in esercizio il reattore fin verso il 2030. Grazie a investimenti miliardari, l’impianto risponde agli standard più moderni della tecnica, ha sottolineato. Le reazioni non si sono fatte attendere. “Grazie all’aiuto attivo della consigliera federale Doris Leuthard Beznau minaccerà la popolazione svizzera ancora per decenni”, scrive Greenpeace in una nota. Considerato il potenziale di pericolo, i vincoli imposti sono ridicoli. Di decisione “assolutamente irresponsabile” parlano i Verdi. L’impianto, decrepito, non potrà mai essere messo in linea con l’attuale stato della tecnica. Il Ps: l’Ifsn espone la popolazione a un notevole pericolo.