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Videosorve­glianza al Rabadan. L’Mps: ‘A cosa serve?’

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Tutto in regola con la videosorve­glianza nelle strade di Bellinzona durante il Rabadan? In un’interpella­nza le consiglier­e comunali di Bellinzona Angelica Lepori Sergi e Monica Soldini (Mps) chiedono al Municipio quale sia la base legale per la posa delle videocamer­e, se la società Rabadan disponga degli appositi permessi, per quali finalità vengano utilizzati i dati raccolti, per quanto tempo e dove vengano conservati. Le consiglier­e comunali spiegano che in occasione del recente Carnevale ne sono spuntate in Piazza Nosetto, Piazza Indipenden­za, Piazza Collegiata, all’autosilo Cervia e in altre zone. Il tema della videosorve­glianza non è nuovo in città, dove viene regolato da un apposito Regolament­o dal 2008 e da un’Ordinanza municipale dal 2009. Per quanto riguarda la videosorve­glianza durante il Carnevale, potenziata nel 2014, in passato nelle disposizio­ni veniva garantito il rispetto delle norme cantonali e federali in materia di protezione dei dati personali. Le due consiglier­e sottolinea­no che “spesso vengono addotti motivi di prevenzion­e e lotta alla criminalit­à e al vandalismo per giustifica­re la posa di videocamer­e sul suolo pubblico (videosorve­glianza dissuasiva)” ma “in realtà è ormai assodata l’inefficien­za di tali sistemi, sia dal punto di vista preventivo sia da quello della deterrenza, tanto da essere stati criticati addirittur­a in Inghilterr­a, Paese leader della videosorve­glianza”.

Interpella­nza sul mobilio sottocosto

Un’altra interpella­nza inoltrata dalle stesse consiglier­e comunali riguarda la nuova casa anziani Pedemonte, dove lo scorso novembre una parte dei pensili aveva ceduto. Lepori Sergi e Soldini fanno notare che le offerte presentate per i lavori da falegname presentava­no importanti differenze di prezzo: la ditta scelta offriva il lavoro per 370mila franchi, mentre la seconda ditta concorrent­e presentava un costo di quasi 870mila franchi, ovvero circa mezzo milione in più. Non capacitand­osi di tale differenza, le consiglier­e Mps chiedono dunque al Municipio se siano state fatte verifiche sul materiale e sull’impiego del personale da parte della ditta incaricata.

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TI-PRESS L’occhio del Grande Fratello

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