Pronostici rispettati… all’83 per cento
Avremo due ticinesi a giocarsi i playoff, cosa per altro già scontata da tempo, viste le prestazioni di Lugano e Sam, delle quali abbiamo già scritto a sufficienza. Due squadre che si troveranno ad affrontare la fase a orologio contro le migliori, il che non potrà che aumentare l’interesse dei tifosi e, ce lo auguriamo, portare una maggiore presenza attorno ai campi da gioco. Analizzando la prima fase, andata e ritorno, possiamo dire che i nostri pronostici sono stati rispettati all’83 per cento. Sì, perché fra le prime sei qualificate manca solo il Monthey, sostituito da un meritevole Boncourt. Cominciamo proprio dai vallesani (settimi in classifica), sui quali hanno pesato molti fattori: in primis la difficile situazione societaria – strascico delle vicende accadute nella finale di Coppa della precedente stagione, che hanno destabilizzato la dirigenza – ha messo in discussione molti investimenti e reso precaria la gestione del club, chiusasi con le dimissioni del presidente Grau. Poi sono arrivate le cessioni di Dubas e Kazadi, per finire con i vari infortuni. Per non parlare della gara persa per forfait a causa di errori di certificazione degli stranieri. Una stagione travagliata che ne ha minato il rendimento, anche se c’è da aspettarsi una reazione concreta, sempre che i soldi non manchino per prendere un terzo giocatore straniero. Il Boncourt ha fatto il suo percorso, vincendo le partite giuste, quelle contro le squadre che stanno dietro. Sull’asse Brown-Williams ha costruito i suoi successi, ben coadiuvati da Danys e dall’ottimo Kozic. Per le altre qualificate non ci sono sorprese, visti i roster e i rispettivi percorsi. Nella parte bassa, vale a dire il girone che qualificherà le due squadre mancanti ai playoff, oltre al già citato Monthey abbiamo il Pully-Losanna a quota 18 come i vallesani, con Starwings e Swiss Central a 14. Una classifica aperta, anche se le due romande ci sembrano favorite, avendo gli scontri diretti fra le mura amiche. Riviera e Winterthur da canto loro si giocheranno la permanenza in A. Non facciamo previsioni sulla promozione dalla B, troppo presto per sapere se il candidato Nyon accetterà. A proposito di retrocessioni, torniamo all’assurda scelta della A femminile di avere una retrocessione, vista la fatica a mantenere le otto squadre. Invece di puntare ad avere dieci squadre, favorendo le promozioni, si arrischia di ritrovarsi con ancora meno compagini. Il progetto di bloccare le retrocessioni per favorire la crescita delle giovani è andato ramengo, a meno di ripensamenti dell’ultima ora, quando ci si troverà, ovviamente, con l’acqua alla gola, e si tornerà a parlare di ripescaggi. Affaire à suivre.