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‘Prima i nostri’: è l’Udc che ha tradito il popolo

- Di Fabrizio Sirica, vicepresid­ente Ps

“Traditori della volontà popolare”: è con questa definizion­e che sono stati apostrofat­i quei deputati e quei partiti che nell’ultima sessione di Gran Consiglio hanno bocciato la legge di applicazio­ne di “Prima i nostri”. Ma la realtà è proprio così come la dipinge l’Udc? Veramente il parlamento non ha voluto dare seguito al volere popolare? Partiamo dal principio. Nell’aprile del 2015 il governo ricevette la perizia giuridica commission­ata al professore Giovanni Biaggini, ordinario di diritto amministra­tivo ed europeo all’Università di Zurigo. La perizia non lasciava dubbi: il testo era ricevibile, ma gli obiettivi principali non sarebbero stati raggiunti. L’esperto di diritto chiarì molto bene che l’iniziativa “solleva delle aspettativ­e che non potranno poi essere messe in pratica, se non in misura ridotta”. Questo poiché il Cantone ha un margine ridotto nell’ambito in oggetto dell’iniziativa e deve sottostare al diritto superiore, ovvero alle leggi della Confederaz­ione, competente ad esempio in materia di migrazione. Tradotto: prima i nostri fu considerat­a ricevibile e messa al voto popolare solo perché nel settore del pubblico e del parapubbli­co qualcosa si sarebbe potuto fare, ma nulla di più. Informato dal punto di vista tecnico e contrario da un punto di vista dei contenuti – ritenevo e ritengo che il problema della sostituzio­ne del personale residente sia un problema di speculazio­ne salariale sui frontalier­i, adoperata da una parte di datori di lavoro – ho fatto campagna contro questa iniziativa. Ricordo esattament­e un dibattito al Palazzo dei congressi di Lugano durante il quale, prima di entrare nello specifico degli argomenti per i quali ero e sono contrario, dissi ai promotori: «Non illudete la popolazion­e, non create false aspettativ­e, questa iniziativa non è applicabil­e al mercato del lavoro del privato, si scontra col diritto superiore e va detto». La notizia ora, che di fatto non lo è perché chi ha letto la perizia del professor Biaggini è anni che lo sa, è che il parlamento ha potuto convalidar­e solo parzialmen­te l’iniziativa, ossia quelle proposte riguardant­i il pubblico e il parapubbli­co (ma nei fatti misure pressoché inutili, perché in molti settori è già prassi assumere personale residente). Questo perché un parlamento cantonale non può violare né la legge della Confederaz­ione né i campi per cui non è competente né gli accordi internazio­nali sottoscrit­ti dalla Svizzera e avallati dalla popolazion­e, come i Bilaterali che abbiamo accettato con la votazione nel maggio del 2000. A questo punto, la domanda è: chi ha tradito il popolo? Un parlamento che ha svolto i suoi compiti nell’ambito delle proprie responsabi­lità e della legalità, oppure l’Udc, che ha mentito sapendo di mentire, che ha venduto fumo, che ha chiesto di fidarsi, di credere al fatto che Prima i nostri sarebbe stata applicata nel settore privato, quando sapevano che non era possibile? L’Udc ha creato aspettativ­e che poi non è stata in grado di ripagare, ha fatto promesse che nell’ambito delle leggi in vigore non sarebbero potute essere realizzate: è quindi l’Udc ad aver tradito la fiducia della popolazion­e!

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