Che fretta c’era
New York – Nell’Artico la primavera arriva in anticipo: negli ultimi 10 anni è arrivata quattro giorni prima per ogni 10 gradi di spostamento dall’equatore verso Nord. Questo vuol dire che ora nell’Artico la primavera è in anticipo di 16 giorni. A scoprirlo è stato un nuovo studio dell’Università della California a Davis, stabilendo che il tasso di anticipo della primavera è tre volte maggiore di quanto indicato da studi precedenti. I ricercatori guidati da Eric Post hanno realizzato la più vasta analisi dei dati a disposizione sull’avanzamento della primavera man mano che ci si muove verso Nord, compresi le migrazioni degli uccelli, le fioriture, il comportamento degli anfibi e l’arrivo delle nuove foglie. Lo studio ha preso in esame 743 ricerche precedenti condotte nell’emisfero settentrionale, coprendo un arco di tempo di 86 anni, e verificando le osservazioni e i report che circolano da anni nella comunità scientifica. Anche tenendo conto delle differenze tra i vari lavori per quanto riguarda la durata, il periodo preso in considerazione e la zona geografica, è risultata molto evidente la relazione tra anticipo della primavera e latitudini più elevate. Lo studio sottolinea anche che questo potrebbe avere un impatto sugli uccelli migratori, così come su altri animali e piante che utilizzano l’arrivo della primavera come punto di riferimento biologico.