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In Siria i lealisti avanzano nella Ghuta

- Di Lorenzo Trombetta (Ansa)

Beirut – È quasi divisa in due la Ghuta, l’area a est di Damasco assediata dalle truppe governativ­e che ieri sono riuscite ad avanzare nel cuore del territorio grazie alla copertura aerea delle forze lealiste, sostenute da Iran e Russia, contro miliziani appoggiati da Arabia Saudita, Turchia e Qatar. E mentre al Consiglio di sicurezza dell’Onu è in corso una riunione straordina­ria convocata da Francia e Gran Bretagna sulla Siria, si ingarbugli­a la vicenda dell’aereo cargo militare russo precipitat­o martedì sulla pista dell’aeroporto di Hmeimim, sulla costa siriana. La versione di Mosca è che il velivolo – con a bordo 39 persone, tutte morte – sia caduto a causa di un guasto tecnico. Un gruppo armato siriano vicino all’Arabia Saudita e attivo proprio nella Ghuta ha invece oggi rivendicat­o “l’abbattimen­to” dell’aereo. Il gruppo afferma che quattro dei suoi membri si sono infiltrati nell’aeroporto militare russo di Hmeimim e hanno aperto il fuoco con mitragliat­ori contro il velivolo quando era in procinto di atterrare e si trovava a un’altezza di circa 100 metri dal suolo. Intanto sul terreno le forze governativ­e siriane sono avanzate verso il centro della Ghuta, prendendo il controllo di Beit Siwa e arrivando alle porte di Misraba, località chiave nel fianco orientale della Ghuta. L’offensiva lealista prosegue, secondo attivisti vicini alle opposizion­i siriane, anche grazie all’arrivo sul fronte della Ghuta di centinaia di miliziani siriani, palestines­i e afghani.

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