In Siria i lealisti avanzano nella Ghuta
Beirut – È quasi divisa in due la Ghuta, l’area a est di Damasco assediata dalle truppe governative che ieri sono riuscite ad avanzare nel cuore del territorio grazie alla copertura aerea delle forze lealiste, sostenute da Iran e Russia, contro miliziani appoggiati da Arabia Saudita, Turchia e Qatar. E mentre al Consiglio di sicurezza dell’Onu è in corso una riunione straordinaria convocata da Francia e Gran Bretagna sulla Siria, si ingarbuglia la vicenda dell’aereo cargo militare russo precipitato martedì sulla pista dell’aeroporto di Hmeimim, sulla costa siriana. La versione di Mosca è che il velivolo – con a bordo 39 persone, tutte morte – sia caduto a causa di un guasto tecnico. Un gruppo armato siriano vicino all’Arabia Saudita e attivo proprio nella Ghuta ha invece oggi rivendicato “l’abbattimento” dell’aereo. Il gruppo afferma che quattro dei suoi membri si sono infiltrati nell’aeroporto militare russo di Hmeimim e hanno aperto il fuoco con mitragliatori contro il velivolo quando era in procinto di atterrare e si trovava a un’altezza di circa 100 metri dal suolo. Intanto sul terreno le forze governative siriane sono avanzate verso il centro della Ghuta, prendendo il controllo di Beit Siwa e arrivando alle porte di Misraba, località chiave nel fianco orientale della Ghuta. L’offensiva lealista prosegue, secondo attivisti vicini alle opposizioni siriane, anche grazie all’arrivo sul fronte della Ghuta di centinaia di miliziani siriani, palestinesi e afghani.