Calano le donne ai vertici aziendali
La loro quota è scesa al 7% nelle grandi aziende private. Fa meglio il settore pubblico.
Zurigo – La quota di donne nelle direzioni della principali aziende svizzere è in calo: dall’8% nel 2017 è scesa al 7% quest’anno, secondo il rapporto Schilling pubblicato ieri. Anche i manager stranieri sono diminuiti. I membri della direzione dei 118 maggiori datori di lavoro privati elvetici che sono entrati in carica dal 2017 erano di sesso femminile solo nell’8% dei casi, contro un 21% in precedenza, rileva il rapporto dello specialista del reclutamento di quadri Guido Schilling. Dall’ultima edizione del rapporto hanno lasciato il loro posto undici direttrici e solo nove sono entrate in funzione. Il 59% delle imprese analizzate non conta alcuna donna in seno alla propria direzione. Il 22% di quelle che hanno raggiunto lo scorso anno il livello più alto della gerarchia ci sono arrivate attraverso una promozione interna, a fronte del 67% tra gli uomini. Per Guido Schilling l’economia farebbe bene a prendere esempio dal settore pubblico, dove le donne nel 2018 rappresentano il 16% dei quadri superiori, contro il 14% l’anno scorso. Tra i nuovi arrivi il 27% è di sesso femminile. Secondo il rapporto la spiegazione sta nei modelli e nella regolamentazione dei tempi di lavoro più adeguati per conciliare famiglia e carriera. Nei consigli d’amministrazione sono per contro stati compiuti progressi: tra i nuovi membri il 25% è donna, quota che aumenta la presenza femminile globale dal 17% del 2017 al 19%. Ma per rispettare le richieste della politica, ossia il 30% nel 2022, questa proporzione deve ancora crescere di almeno tre punti percentuali l’anno, rileva l’autore del rapporto. Il paragone tra la Svizzera e la Germania mostra che oltre Reno le quote rosa per gli organi di sorveglianza, in vigore dal 2016 per le aziende quotate in Borsa, sono efficaci. Tra le aziende inserite nel listino principale della Borsa di Francoforte, il Dax, il tasso di donne amministratrici è passato dal 30% nel 2017 al 32%, quello delle direttrici dal 10 al 13%. In Svizzera tra le imprese quotate sullo Smi della Borsa svizzera la proporzione è cresciuta dal 21 al 23% a livello di consigli d’amministrazione e dall’8 al 9% a livello di direzioni. Nel settore privato elvetico anche gli stranieri nei posti chiave sono leggermente diminuiti: dal 45 al 44 per cento.