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È l’ora della resa dei conti

Greg Ireland lancia un monito: ‘Concentria­moci sulle cose che possiamo controllar­e, non su chi ci sta di fronte’

- Di Daniele Neri

Lugano – Archiviate le 50 partite della regular season, da stasera si fa sul serio. È la resa dei conti. E, come d’abitudine di questi tempi, sugli allenament­i alla Resega cala il buio: sedute a porte chiuse, che rendono difficile capire chi scenderà in pista. Non ci saranno ovviamente i tre infortunat­i di Davos Bürgler, Brunner (che verrà operato martedì) e Chiesa, così come Julien Vauclair, mentre per gara 1 Ireland dovrebbe recuperare il giovane difensore Elia Riva.

‘Le assenze? Già vissute situazioni analoghe, e il gruppo ha sempre reagito al meglio’.

«Domenica mattina, il giorno dopo il match con i grigionesi, ci siamo trovati e abbiamo parlato lungamente sul peso degli assenti – spiega Greg Ireland–. Durante la stagione abbiamo avuto già altre situazioni analoghe e il gruppo ha sempre reagito nel modo giusto: ho molta, ma molta fiducia nel gruppo e in questa serie con il Friborgo». Proprio sul conto degli avversari, il tecnico del Lugano tiene a mettere in guardia i suoi: «Il Friborgo è un’ottima compagine, reduce da una buona stagione. I romandi dispongono di un organico molto forte, guidato da un bravo allenatore come Mark French: ha fatto veramente un buon lavoro. Ad ogni modo non dobbiamo guardare a chi affrontere­mo in questa serie di playoff, ma assolutame­nte concentrar­ci sulle cose che possiamo controllar­e». La serie si preannunci­a aperta e avvincente, e soprattutt­o affatto scontata. Ma Greg Ireland non sembra nervoso. Al contrario, il tecnico canadese pare fiducioso e concentrat­o sull’avveniment­o: «È arrivato il momento più bello della stagione, sono molto eccitato e credo in questo gruppo. Tutti hanno lavorato con molto puntiglio e abnegazion­e. Il successo non è mancato, siamo pronti. Lunedì, con il Davos, ne abbiamo avuto la dimostrazi­one. Poi non dimentichi­amo sarà una grande opportunit­à per i nostri giovani, come Riva, Ronchetti, Fazzini e gli altri di mettersi in evidenza. Sono cresciuti e maturati. Chiaro, i playoff sono tutt’altra cosa rispetto alla stagione regolare: adesso tutti dovranno dare veramente il massimo. Cambio per cambio, duello per duello, rimanendo concentrat­i con la consapevol­ezza dei propri mezzi». Giocando in casa gara 1, ci sarà la pressione del pubblico: un fattore positivo o negativo? «Nei playoff non esistono punti favorevoli o sfavorevol­i. Si gioca sempre sul ghiaccio, con il disco, con gli stessi giocatori. L’unica cosa che cambia è il colore della maglia se giochi in casa o in trasferta (ride!). Ma la sola cosa che conta adesso è quella di rimanere sempre focalizzat­i su quello che sta accadendo sul ghiaccio».

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TI-PRESS/D. AGOSTA ‘Nei playoff, se giochi in casa o in trasferta, cambia solo il colore della maglia’

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