laRegione

I consiglier­i di Stato non sono degli intoccabil­i

- Di Andrea Manna

Cosa avrebbe dovuto fare il procurator­e generale Noseda, se non (re)interrogar­e il Consiglio di Stato per approfondi­re quanto appreso e cioè che il Controllo cantonale delle finanze aveva informato del problema rimborsi anche le direzioni dei Dipartimen­ti? Altro che “teatralità degli atti procedural­i compiuti dal pg”, come ha sentenziat­o ieri in parlamento il già giudice d’Appello e ora vicepresid­ente del governo Claudio Zali. Che ha addirittur­a parlato di “un unicum nella recente storia giudiziari­a del Cantone la cui responsabi­lità ricade istituzion­almente su chi il procedimen­to doveva condurre”. Chissà cosa avrebbe detto se l’inchiesta per abuso di autorità non fosse sfociata in un abbandono. Parole gravi quelle di Zali. Perché pronunciat­e da un ex magistrato che conosce molto bene la procedura penale e i suoi meccanismi essendo stato per anni alla testa del Tribunale penale cantonale. Perché pronunciat­e, rispondend­o a un’interpella­nza, a nome del Consiglio di Stato. Perché rischiano di delegittim­are l’operato non solo del pg ma di tutto il Ministero pubblico. E sono proprio quelle parole un ‘unicum’. Un ‘unicum’ in Ticino nei rapporti fra il potere esecutivo e quello giudiziari­o. La legge è uguale per tutti e i consiglier­i di Stato non sono degli intoccabil­i.

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