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‘Al Castello’: scena desolante, serrande abbassate e soltanto tre ‘botteghe’

- KAT

L’unico centro per gli acquisti nel cuore di Bellinzona, con i suoi tre piani di spazi commercial­i, la vicinanza alla stazione e alle fermate dei bus, avrebbe il potenziale per attirare clienti e negozianti. Eppure il centro ‘Al Castello’ non è mai veramente decollato e oggi, entrando in quel “regno dello shopping” – come si legge sulla sua porta d’entrata –, la situazione è desolante. Ci siamo fatti un giro e ci siamo imbattuti in serrande abbassate e ampi spazi vuoti. Un piano completame­nte chiuso (il primo) e al seminterra­to soltanto uno snack bar vuoto (Il caffè del professore 2.0) e una scena spettrale: tutto chiuso e scarsa luminosità. Risaliamo e l’inquietudi­ne ci abbandona gradatamen­te quando vediamo invece il bar al pianterren­o (Il caffè del professore) che è ben frequentat­o. In faccia c’è il negozio d’abbigliame­nto e di biancheria per la casa FF al Commercio. Al medesimo piano si trovano altri due negozi, uno di fronte all’altro: quello di vestiti (Fashion Griffe) e l’altro di accessori e calzature (Love Fashion), con un’unica commessa a lavorare per entrambi. Ecco la lista dei superstiti nel complesso, che come indicato sul sito ha a disposizio­ne ben 17 spazi vuoti. Vani gli sforzi fatti per rilanciare il centro, inaugurato nel marzo 2012 e costato intorno ai 60 milioni di franchi. L’anno scorso se ne sono andati anche i negozi d’abbigliame­nto femminile Mango e Nuna Lie, che ha traslocato in viale Stazione. E pure il ristorante Azzurro ha chiuso i battenti. Per quanto riguarda il centro di Bellinzona invece, nonostante le difficoltà dovute agli affitti troppo alti e alla concorrenz­a delle vendite online, la situazione è dura ma non drammatica. Negli scorsi mesi, in piazza Indipenden­za hanno chiuso alcuni negozi molto apprezzati: L’Aura Naturale (cosmetici e idee regalo), presente da 27 anni, e Koryo, che da 12 anni proponeva articoli coreani. Situazione difficile anche in via Dogana dove hanno chiuso di recente altri due negozi, tra cui Linea San Gallo (articoli tessili). Fra qualche mese al suo posto – secondo quanto riportato dalla notifica per il cambio di destinazio­ne pubblicata all’albo comunale sino a domani – troverà spazio Frutta Banfi Sa, che proporrà anche prodotti di gastronomi­a. Altra nuova apertura prevista in primaverae­state è il nuovo negozio di alimentari di Marco De Giovanetti, titolare dell’omonima panetteria tea-room accanto, in via Camminata. «In questo settore almeno non temiamo la concorrenz­a dell’online», rileva. Proseguiam­o la passeggiat­a e ci spostiamo verso viale Stazione, dove osserviamo che dove un tempo c’erano molti piccoli negozi, oggi spopolano le filiali di aziende svizzere o internazio­nali, in particolar­e operatori telefonici, negozi d’abbigliame­nto e biancheria intima. Per le grandi catene il rischio di perdite è minore poiché le case madri possono eventualme­nte compensare con i guadagni delle altre filiali del gruppo.

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Scena spettrale

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