Il turismo è salvifico (nonostante il diretto da Zurigo non ci sia più)
Nel Locarnese le zone storiche del commercio sono la Piazza Grande di Locarno, la Città Vecchia e il Borgo di Ascona; aree legate a doppio filo al turismo della vacanze e agli eventi che si svolgono sia durante la bella stagione, sia in inverno (si pensi a Locarno on Ice). Manifestazioni capaci di richiamare decine di migliaia di persone che si fermano per ore o giornate intere, permettendo al settore della ristorazione e a quello della vendita al dettaglio di tirare alcune importanti boccate d’ossigeno. A fare da cornice sono alcuni centri commerciali. Per citarne due: quello di Tenero e quello di Losone. Realtà consolidate che attirano la clientela locale o i turisti (ad esempio a Tenero i numerosi clienti dei famosi campeggi). La situazione appare tranquilla, con alcuni mutamenti sia per quanto riguarda i prodotti commerciali sia per la gestione dei negozi; come nel resto del Ticino, sembrano sempre più presenti le grandi catene internazionali. Dietro l’angolo c’è l’incognita legata all’ecommerce, nuova tendenza dalla quale neppure la regione attorno al Lago Maggiore sembra immune, come conferma Giovanni Caroni, presidente della Società dei commercianti e industriali del Locarnese (Scia): «L’e-commerce esiste e non se ne torna indietro. Gli stessi grandi magazzini lo usano. Nel Locarnese ne abbiamo discusso con esperti del settore. È emerso che un commerciante con meno di 6-7 dipendenti difficilmente riesce a gestire un e-commerce. Non si tratta soltanto di vendita, c’è il magazzino, ci sono i ritorni e molto altro». Per Caroni, «il turismo fa del Sopraceneri una realtà a sé. Il fatto che i commercianti ci siano ancora è la prova che resistono. Devono resistere», ma togliendo «il rumore di fondo», per spiegare il quale il presidente della Scia porta come esempio le «150 realtà con 150 idee diverse» emerse dall’incontro di Lugano. «Ci sono problemi nei quali l’Ente pubblico non c’entra affatto, come gli affitti». Un ultimo cenno al turismo: «Siamo moderatamente soddisfatti, ma i commercianti della regione vivono di gente di passaggio. E la soppressione del diretto Zurigo-Locarno è inaccettabile. L’offerta da noi è altissima, il transito dev’essere agevolato».