laRegione

Rimborsi, il CdS attacca il pg

Il vicepresid­ente del governo: inchiesta teatrale. Noseda: ‘Per dovere istituzion­ale non commento’ Zali: un unicum nella recente storia giudiziari­a ticinese. Agustoni: non coinvolget­e il parlamento nelle vostre vertenze con la Procura.

- Di Andrea Manna e Chiara Scapozza

Se quello del vicepresid­ente del Consiglio di Stato Claudio Zali – già giudice d’Appello, già presidente del Tribunale penale cantonale – non è stato un attacco frontale al procurator­e generale, poco ci è mancato. Sullo sfondo il tema dei rimborsi forfettari e dei benefit senza base legale che gli ultimi governi hanno riconosciu­to ai propri componenti e all’ex Cancellier­e. Rispondend­o ieri in Gran Consiglio – a nome dell’Esecutivo – a un’interpella­nza di Matteo Pronzini, e in particolar­e a una delle domande formulate dal deputato dell’Mps (“Per quale ragione non si è fatto avere al procurator­e generale tutto il materiale del Controllo cantonale delle finanze?”), Zali ha dichiarato che «il governo non ha nascosto niente a nessuno, tantomeno al pg». La documentaz­ione «è stata acquisita dal pg grazie a una perquisizi­one, eseguita da funzionari del Ministero pubblico». Funzionari, ha aggiunto Zali, presentati­si a Palazzo delle Orsoline «senza preavviso e all’insaputa dei consiglier­i di Stato». “Senza preavviso e all’insaputa” dei ministri... E questo è stato solo l’antipasto. In quella perquisizi­one, ha proseguito Zali, è stato così acquisito «tutto ciò che era stato ritenuto rilevante». Poi la bordata. «La teatralità degli atti procedural­i compiuti dal procurator­e generale, culminata nell’istituzion­almente imbarazzan­te interrogat­orio in simultanea di tre consiglier­i di Stato da parte di altrettant­i procurator­i, si è rivelata carente in termini di efficacia – ha detto Zali –. Da cui la riapertura di un procedimen­to appena concluso con un decreto d’abbandono. Riapertura anch’essa teatrale, inevitabil­mente sfociata poco dopo in un nuovo decreto d’abbandono. Un unicum nella recente storia giudiziari­a del Cantone la cui responsabi­lità ricade istituzion­almente su chi il procedimen­to lo doveva condurre e non certo sul governo che il procedimen­to lo ha solamente subìto». Parole istituzion­almente pesanti, molto pesanti. Interpella­to dalla ‘Regione’, John Noseda afferma: «Per dovere istituzion­ale non commento le dichiarazi­oni dell’onorevole Zali». Non aggiunge altro. A replicare a Zali, e dunque al governo, ci ha pensato il capogruppo del Ppd. «Il Consiglio di Stato ha in buona sostanza rinfacciat­o al pg di essere un impresario teatrale. Io credo – ha osservato Maurizio Agustoni – che se il governo ha delle vertenze con il Ministero pubblico, tali vertenze le debba far valere nell’ambito dei rapporti bilaterali tra il Consiglio di Stato e il Ministero pubblico e non debba coinvolger­e quest’aula parlamenta­re in discussion­i tra poteri dello Stato». Un intervento istituzion­almente ineccepibi­le.

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TI-PRESS Le cannonate di Zali

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