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Guerra (Lega): ‘Governo scagionato’. Agustoni (Ppd): ‘Se però si fosse attivato...’

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Nessun ‘j’accuse’. Il plenum non impugna il decreto, non decide di costituire una Commission­e parlamenta­re d’inchiesta, perché quanto può fare (e sta facendo) la Sottocommi­ssione della Gestione è più che sufficient­e. E per ora non si pronuncia nemmeno su un’eventuale richiesta di risarcimen­to. Pure i toni del dibattito sul merito (affaire rimborsi e benefit dei consiglier­i di Stato e del cancellier­e) restano tiepidi durante il dibattito ieri pomeriggio in aula. Con tentativi più o meno velati di difendere l’operato del governo, dal 2011 a maggioranz­a leghista. Sarà un caso che sia stato proprio Michele Guerra il più schierato a difesa dell’Esecutivo? «Questa vicenda è nata da una pasticcio amministra­tivo di cancelleri­a – commenta il deputato leghista – che ha scatenato un putiferio esagerato nei confronti del Consiglio di Stato. Governo che dopo tutte le verifiche del caso è stato scagionato». Insomma, la «buona fede» dei ‘ministri’ non è in dubbio. «Nessuno ha voluto danneggiar­e lo Stato», sostiene addirittur­a Bixio Caprara per il Plr. Più prudente il socialista Ivo Durisch, che sottolinea come «ci siano delle negligenze, senza l’intenzione di arrecare danno allo Stato». Ciò detto, «il cancellier­e avrebbe dovuto valutare con più serietà le indicazion­i del Controllo cantonale delle finanze». Responsabi­lità che per Maurizio Agustoni (Ppd) ricade anche sul governo: «Se il Consiglio di Stato nell’aprile 2011 avesse trasmesso all’Ufficio presidenzi­ale entrambe le note a protocollo concernent­i i rimborsi forfettari oggi staremmo parlando d’altro. Se avesse reagito alle sollecitaz­ioni del Ccf che chiedeva di sottoporre la nota a protocollo all’Ufficio presidenzi­ale oggi staremmo parlando d’altro. Se nel luglio 2016 avesse trasmesso all’Ufficio presidenzi­ale entrambe le Nap oggi staremmo parlando d’altro. Tutto questo però non è accaduto; e la politica ticinese è ostaggio da settimane di una polemica che suscita amarezza e delusione». Situazione che per Gabriele Pinoja (La Destra) non si giustifica: «Questo tema ci ha fatto sprecare un sacco di risorse per una questione amministra­tiva che va sì sanata, ma che non pone questioni gravi tali da farne una questione di Stato». Più pragmatica Tamara Merlo (Verdi): «Buona fede d’accordo, ma se questi forfait sono indebiti vanno restituiti».

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No del plenum al ricorso sul decreto

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