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Voto ‘Nazionale’ su Sion 2026

La deputata poschiavin­a chiede che il credito miliardari­o per i Giochi olimpici sia iscritto in una legge attaccabil­e mediante referendum. La Camera del popolo ha accolto la sua mozione. Contro il parere del Consiglio federale.

- Ats/red

L’organizzaz­ione dei Giochi olimpici invernali di Sion 2026 va sottoposta a un voto a livello nazionale. È l’opinione del Consiglio nazionale che, con 92 voti contro 87 e 7 astenuti, ha approvato una mozione di Silva Semadeni (Ps/Gr). La deputata grigionese domanda che il sostegno di un miliardo di franchi al massimo ai giochi olimpici sia iscritto in una legge, quindi attaccabil­e mediante referendum. Il successo di un evento importante come i Giochi olimpici invernali dipende dal sostegno anzi dall’entusiasmo della popolazion­e, ha detto Semadeni. «Ecco perché la popolazion­e deve potersi esprimere». La poschiavin­a non ha poi nascosto la sua personale opposizion­e alle Olimpiadi: le regole non sono decise dalla Confederaz­ione o dal Vallese, ma imposte dal Comitato olimpico internazio­nale. A suo parere, i Giochi sono diventati un puro evento commercial­e sovradimen­sionato. Vari studi mostrano che dal 1960 al 2016 il preventivo dei Giochi olimpici è stato superato in media di oltre il 150%. Molte città e Paesi organizzat­ori sono stati costretti ad assumersi deficit elevati, ha ricordato Semadeni. Per il consiglier­e federale Guy Parmelin non è invece opportuno organizzar­e una consultazi­one popolare, anche perché non ce ne sarebbe il tempo. Le decisioni sul finanziame­nto devono essere prese prima dell’inoltro della candidatur­a, prevista per il gennaio 2019. Una votazione popolare, per contro, potrebbe svolgersi al più presto il 10 febbraio 2019, ha sostenuto durante il dibattito il ministro della Difesa. Per questo motivo l’esecutivo vuole sottoporre il credito al Parlamento tramite un semplice decreto federale. I crediti d’impegno non sono soggetti a referendum; prevedere un’eccezione costituire­bbe un precedente, ha avvertito Parmelin ricordando che il sostegno della Confederaz­ione è condiziona­to all’adesione della popolazion­e residente nei comuni e nei cantoni coinvolti dai Giochi. I vallesani si pronuncera­nno il 10 giugno. L’atto parlamenta­re – sostenuto ieri in aula dalla sinistra e dall’Udc – passa ora al Consiglio degli Stati. Deluso il vicepresid­ente del comitato organizzat­ore e consiglier­e agli Stati Hans Stöckli (Ps/Be). Se si dovesse arrivare a una consultazi­one popolare sul piano nazionale, il termine dell’11 gennaio per l’inoltro della candidatur­a di Sion non potrebbe essere rispettato.

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Silva Semadeni

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