laRegione

Processo Ombra 3, ‘energia criminale d’alto grado’

Traffico di coca fra Bellinzona e Milano: chiesti 2 anni e 10 mesi per un pregiudica­to di Bodio che respinge le accuse ma non parla

- MA.MO.

Anche ieri, nell’aula minore del Tribunale penale federale di Bellinzona, si è avvalso della facoltà di non rispondere sui fatti imputatigl­i, dopo averlo fatto durante tutta l’inchiesta condotta dal Ministero pubblico della Confederaz­ione. Ora rischia 2 anni e 10 mesi di carcere: questa la proposta di pena formulata dal procurator­e Alfredo Rezzonico nei confronti dell’imputato 63enne di Bodio che già nel 2010 era stato condannato a 4 anni e 6 mesi dal Tribunale penale cantonale, poi ridotti di tre mesi in Cassazione, per il medesimo reato, infrazione aggravata alla Legge stupefacen­ti. Allora, nell’ambito dell’inchiesta Cobu, come oggi – terza puntata dell’inchiesta Ombra su un traffico internazio­nale di cocaina fra Bolivia, Brasile, Spagna, Svizzera e con destinazio­ne Italia – è accusato di aver adottato «un agire criminale d’alto grado», secondo l’accusa. Ma pure adesso lui si dichiara estraneo ai fatti, facendo scena muta. Il suo legale, avvocato Nadir Guglielmon­i, ne ha chiesto l’assoluzion­e rimarcando l’assenza di prove sul presunto trasporto a due riprese, nell’agosto e novembre 2008, di 16 kg di cocaina da Bellinzona a Milano. Droga, secondo l’accusa, consegnata­gli da alcuni corrieri sudamerica­ni giunti in Svizzera per conto di un’organizzaz­ione basata in Bolivia con agganci in Europa; la stessa per la quale sono già state condannate in Ticino nove persone nell’ambito di Ombra 1 e Ombra 2. Oltre all’assenza di prove, la difesa ha definito contraddit­torie le dichiarazi­oni fatte da altre persone pure coinvolte nel medesimo traffico, alcune peraltro già condannate in passato. Fra queste, una in particolar­e, quella che ha maggiormen­te collaborat­o con gli inquirenti, interrogat­a ha detto di non essere certa della consapevol­ezza del bodiese sul contenuto delle valigie che trasportav­a con la propria vettura a Milano. Destinatar­io un avvocato lombardo – a suo tempo pure arrestato in Italia per traffico di coca – che interrogat­o per via rogatorial­e non ha ammesso alcunché sulla pendenza elvetica. Di più, ha fatto sapere al procurator­e Rezzonico che non avrebbe preso parte al processo di ieri. Infatti non si è presentato e la Corte ha deciso di disgiunger­e le cause, rinviando il secondo incarto alla Procura federale. Stando all’accusa invece l’agire fuorilegge del 63enne è corroborat­o da tutta una serie di elementi che uniti portano alla sua colpevolez­za. Oltre al precedente specifico con condanna del 2010, nell’ambito del quale aveva operato con alcune delle persone coinvolte in Ombra 3, vi sono agli atti scambi di messaggi ed e-mail con la moglie di uno dei principali trafficant­i italiani ritenuti coinvolti. Non solo, al rientro da una consegna di valigie a Milano, le Guardie di confine hanno scoperto su mani, volante, pomello del cambio e banconote tracce di cocaina. L’imputato ha minimizzat­o, ribadendo ancora ieri di aver frequentat­o tutte quelle persone solo a fini commercial­i legali. Affari tuttavia mai andati in porto. La sentenza sarà pronunciat­a il 26 marzo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland