Strategia per risollevarsi
Casa San Carlo, il sindaco Scherrer ammette i problemi e spiega al legislativo i passi da compiere ‘La situazione rimane complessa. Questioni da risolvere nelle risorse umane, nei processi di lavoro e sul fronte delle infrastrutture’.
Stefano Hefti, direttore dimissionario di Casa San Carlo a Locarno, non se ne andrà primariamente per affrontare nuove sfide professionali così come annunciato dal Municipio a suo tempo, ma innanzitutto poiché provato, e forse frustrato, dall’improbo compito di far tornare in tutto e per tutto l’istituto comunale per anziani sulla via maestra. Un compito che ha per altro assunto con energia e passione, tradotte in primo luogo in un approccio spiccatamente umano con dipendenti e anziani ospiti, che ha contribuito a migliorare l’ambiente di lavoro. Ma questo, secondo un rapporto esterno commissionato dalla Città per valutare l’operato del direttore, non è bastato, perché il metodo si è rivelato non del tutto adeguato da un punto di vista amministrativo. Poi ognuno ha tirato le sue conclusioni. Lo ha detto lunedì in Consiglio comunale il sindaco Alain Scherrer, rispondendo – presente lo stesso Hefti in sala – ad un’interpellanza inoltrata a metà febbraio da Stefano Lucignano, Barbara Angelini-Piva e Bruno Baeriswyl in rappresentanza dei gruppi Plr, Ppd e Lega/Udc (l’assenza del Ps si giustificava con il coinvolgimento del suo municipale Ronnie Moretti, che ha poi rinunciato al dossier «dimostrando grande senso di responsabilità», per dirla con Scherrer). Spiegando la situazione attuale e gli sviluppi previsti a Casa San Carlo – e raccontando la “vicenda Hefti” – il sindaco ha anche aggiunto, a titolo personale, di aver chiesto al direttore uscente «se vi fossero margini di ripensamento». Ma la risposta è stata negativa. Più in generale, Scherrer, a nome del Municipio, ha riconosciuto che a Casa San Carlo «la situazione rimane complessa e vi sono ancora parecchie questioni da affrontare e risolvere: nel settore delle risorse umane, nell’adozione di nuovi processi di lavoro e anche sul fronte delle infrastrutture, ormai vetuste». Intanto, è stato conferito un mandato a Marina Santini (direttrice sanitaria Alvad) «per una verifica nell’ambito della gestione delle cure»; Santini sarà affiancata dal direttore Alvad Gabriele Balestra.
‘Nuovo direttore in tempi ragionevoli’
Inoltre, «sono stati individuati referenti interni (a Casa San Carlo, ndr) che assumeranno il ruolo di responsabili interinali del settore cure» sotto la supervisione della Santini. Ed è stato richiesto un incontro con il medico cantonale «per condividere le decisioni fin qui adottate e soprattutto per stabilire i prossimi passi». Uno sarà «individuare un supporto adeguato per l’ascolto del personale», da impiegare con il responsabile delle risorse umane della Città, Giacomo Pelazzi, che sarà presente a Casa San Carlo un giorno fisso a settimana quale «supporto al direttore, ai responsabili di reparto e a tutto il personale». La speranza, ha continuato Scherrer, è di trovare «in tempi ra-
gionevoli un nuovo direttore e un nuovo responsabile delle cure». A titolo abbondanziale, il sindaco ha anche giustificato l’assuzione di frontalieri con la carenza di aspiranti ticinesi o svizzeri. Inoltre, non è prevista alcuna discussione generale
su Casa San Carlo in Consiglio comunale, ma «sarà premura del Municipio garantire un’informazione adeguata e costante sulla situazione». Infine, il sindaco ha pubblicamente deplorato che alcuni impiegati abbiano anonimamente espresso (sulla “Regione”) il loro malcontento «favorendo la strumentalizzazione di un malcontento individuale e fisiologico per discreditare l’intero istituto». Forse non dovevano farlo, visto che andava tutto straordinariamente bene.