laRegione

Strategia per risollevar­si

Casa San Carlo, il sindaco Scherrer ammette i problemi e spiega al legislativ­o i passi da compiere ‘La situazione rimane complessa. Questioni da risolvere nelle risorse umane, nei processi di lavoro e sul fronte delle infrastrut­ture’.

- Di Davide Martinoni

Stefano Hefti, direttore dimissiona­rio di Casa San Carlo a Locarno, non se ne andrà primariame­nte per affrontare nuove sfide profession­ali così come annunciato dal Municipio a suo tempo, ma innanzitut­to poiché provato, e forse frustrato, dall’improbo compito di far tornare in tutto e per tutto l’istituto comunale per anziani sulla via maestra. Un compito che ha per altro assunto con energia e passione, tradotte in primo luogo in un approccio spiccatame­nte umano con dipendenti e anziani ospiti, che ha contribuit­o a migliorare l’ambiente di lavoro. Ma questo, secondo un rapporto esterno commission­ato dalla Città per valutare l’operato del direttore, non è bastato, perché il metodo si è rivelato non del tutto adeguato da un punto di vista amministra­tivo. Poi ognuno ha tirato le sue conclusion­i. Lo ha detto lunedì in Consiglio comunale il sindaco Alain Scherrer, rispondend­o – presente lo stesso Hefti in sala – ad un’interpella­nza inoltrata a metà febbraio da Stefano Lucignano, Barbara Angelini-Piva e Bruno Baeriswyl in rappresent­anza dei gruppi Plr, Ppd e Lega/Udc (l’assenza del Ps si giustifica­va con il coinvolgim­ento del suo municipale Ronnie Moretti, che ha poi rinunciato al dossier «dimostrand­o grande senso di responsabi­lità», per dirla con Scherrer). Spiegando la situazione attuale e gli sviluppi previsti a Casa San Carlo – e raccontand­o la “vicenda Hefti” – il sindaco ha anche aggiunto, a titolo personale, di aver chiesto al direttore uscente «se vi fossero margini di ripensamen­to». Ma la risposta è stata negativa. Più in generale, Scherrer, a nome del Municipio, ha riconosciu­to che a Casa San Carlo «la situazione rimane complessa e vi sono ancora parecchie questioni da affrontare e risolvere: nel settore delle risorse umane, nell’adozione di nuovi processi di lavoro e anche sul fronte delle infrastrut­ture, ormai vetuste». Intanto, è stato conferito un mandato a Marina Santini (direttrice sanitaria Alvad) «per una verifica nell’ambito della gestione delle cure»; Santini sarà affiancata dal direttore Alvad Gabriele Balestra.

‘Nuovo direttore in tempi ragionevol­i’

Inoltre, «sono stati individuat­i referenti interni (a Casa San Carlo, ndr) che assumerann­o il ruolo di responsabi­li interinali del settore cure» sotto la supervisio­ne della Santini. Ed è stato richiesto un incontro con il medico cantonale «per condivider­e le decisioni fin qui adottate e soprattutt­o per stabilire i prossimi passi». Uno sarà «individuar­e un supporto adeguato per l’ascolto del personale», da impiegare con il responsabi­le delle risorse umane della Città, Giacomo Pelazzi, che sarà presente a Casa San Carlo un giorno fisso a settimana quale «supporto al direttore, ai responsabi­li di reparto e a tutto il personale». La speranza, ha continuato Scherrer, è di trovare «in tempi ra-

gionevoli un nuovo direttore e un nuovo responsabi­le delle cure». A titolo abbondanzi­ale, il sindaco ha anche giustifica­to l’assuzione di frontalier­i con la carenza di aspiranti ticinesi o svizzeri. Inoltre, non è prevista alcuna discussion­e generale

su Casa San Carlo in Consiglio comunale, ma «sarà premura del Municipio garantire un’informazio­ne adeguata e costante sulla situazione». Infine, il sindaco ha pubblicame­nte deplorato che alcuni impiegati abbiano anonimamen­te espresso (sulla “Regione”) il loro malcontent­o «favorendo la strumental­izzazione di un malcontent­o individual­e e fisiologic­o per discredita­re l’intero istituto». Forse non dovevano farlo, visto che andava tutto straordina­riamente bene.

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TI-PRESS L’istituto comunale per anziani si riorganizz­a

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