Occhi elettronici, è anche questione di privacy
Gli anni passano, le videocamere puntate sul territorio locale aumentano, ma il nodo della privacy sembra sempre stringere alla gola l’ente pubblico. A richiamare alla prudenza, oggi, sono una volta di più i commissari di minoranza della Gestione. Persiste, richiamano Gianluca Padlina e Françoise Gehring, la problematica “oltremodo complessa e articolata relativa all’elaborazione, alla gestione, alla conservazione e alle condizioni di impiego della registrazione sistematica delle targhe dei veicoli di passaggio sul territorio della Città”. Modalità che le videocamere ‘lettura targa’ di cui si vorrebbe dotare Mendrisio oggi permettono. “Trattandosi di un’ingerenza di non poco conto nella privacy delle persone – fanno presente i due consiglieri –, la cautela deve evidentemente essere massima, ritenuto che, a posteriori, sarebbe un vero peccato dover scoprire che determinate possibilità di impiego del sistema di rilevamento delle targhe non possono essere attuate a causa di impedimenti legali”. Lo stesso Dipartimento federale di giustizia e polizia, illustrano nel loro rapporto, fa notare come “la registrazione, la conservazione e il trattamento dei dati della videosorveglianza ledono diritti fondamentali. A seconda della durata di conservazione e della riconoscibilità delle persone registrate, ciò può costituire una grave ingerenza che richiede, quale base giuridica, una legge sufficientemente precisa dal punto di vista formale”. Una ragione in più per i rappresentanti di Ppd e Insieme a Sinistra, non solo per approfondire la questione dal profilo giuridico – interpellando pure l’incaricato cantonale alla protezione dei dati –, ma altresì per presentare “il progetto di regolamento, prima di procedere a determinarsi sulla soluzione definitiva da adottare”. Occorre, insomma, fissare i confini. Anche perché, concludono, c’è ancora un punto da definire: “Se, piuttosto che per il contrasto ai vandali e ai criminali, il sistema dovesse essere impiegato per comminare multe per infrazioni alle norme della circolazione stradale (come sembrerebbe essere il caso in un piccolo Comune del Luganese), è giusto che per trasparenza venga chiarito sin dall’inizio”.