Case anziani sotto... controllo
Paolo Beltraminelli va dritto al punto: tocca alla casa per anziani farsi garante e vigilare affinché sia assicurata una prestazione di qualità. Il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità non fa nomi, né riferimenti puntuali, ma ci pensa la cronaca recente a richiamare alla memoria i problemi in cui sono incappate alcune strutture, anche pubbliche, del cantone. Passati in rassegna gli undici quesiti messi sul tavolo dal deputato Mps Matteo Pronzini, Beltraminelli non sembra, però, aver sciolto tutti i nodi, almeno non agli occhi del parlamentare. Ma tant’è, le leggi sono chiare e la prassi anche, ribadisce il consigliere di Stato. Del resto, a vincolare l’ente al Cantone sussiste dal 2006 un contratto di prestazione. Accordo che ha cambiato i rapporti di copertura finanziaria e che chiama l’istituto (e il suo organo amministrativo) a farsi carico della scelta della dirigenza – sulla base di requisiti precisi e delle verifiche cantonali – e ad assumersi, di conseguenza, le responsabilità del caso. La vigilanza? C’è ed è costante, ha riaffermato Beltraminelli, in nome della sicurezza della presa a carico. In effetti, il rappresentante dello Stato siede fisicamente in alcuni gremi di case per anziani, ma ciò, ha precisato, avviene nelle strutture private. In tutto sono 27, ha aggiunto. Nelle realtà che fanno capo a Comuni o Consorzi, no, essendo già ambiti pubblici, quindi portatori degli stessi principi dello Stato. «Anche lì – ha commentato Pronzini – sarebbe necessario avere un controllo interno». I vari casi che si sono verificati, a cominciare da Balerna, ha fatto capire, insegnano.