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‘Famiglie scoraggiat­e da chi gestisce l’accoglienz­a dei migranti’

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Una sessantina di famiglie vodesi accoglie 120 migranti a domicilio. Una decina di villaggi nel Cantone mette a disposizio­ne appartamen­ti a rifugiati. Un’accoglienz­a che fa scuola in Svizzera perché si è capito che ospitare i rifugiati in famiglia accelera la loro integrazio­ne, facilita l’apprendime­nto della lingua e anche il passaggio ad un lavoro, grazie alla rete sociale di chi li alloggia. Inoltre, costa meno e aiuta a ridurre i pregiudizi. Una solidariet­à promossa dalle autorità di vari Cantoni romandi come abbiamo raccontato in un ampio reportage. Non è la via scelta dal Ticino dove una sola famiglia (vedi sopra) cresce un migrante minorenne. Sarebbe una via percorribi­le in Ticino? «Così come accogliamo in famiglia minori residenti con situazioni problemati­che, potremmo farlo con adulti o minori migranti destinati a restare. Potremmo trovare delle famiglie interessat­e, alcune si sono anche annunciate, ma ci hanno raccontato di essersi sentite scoraggiat­e da chi gestisce l’accoglienz­a dei migranti», spiega Andrea Milio, coordinato­re dell’Associazio­ne ticinese famiglie affidatari­e. L’Atfa conta 155 famiglie affidatari­e che accolgono 180 minori e undici famiglie SoS. «Abbiamo collocato temporanea­mente in famiglia qualche minore migrante che non stava bene nel foyer. Non era facile per la lingua e la differenza culturale, ma supportand­o le famiglie può funzionare». Intanto il Cantone ha optato per mettere quasi tutti i minori non accompagna­ti nei foyer della Croce Rossa. Chiediamo all’esperto quali sono i vantaggi di un istituto e quali quelli della famiglia. «In famiglia la persona di riferiment­o è una sola, il ragazzo è seguito in tutti i suoi bisogni. Il foyer è una struttura educativa, dove un istitutore segue più minori e varia perché lavora a turni. Sicurament­e in famiglia il migrante assimila più velocement­e la cultura locale e si integra più rapidament­e. Nel foyer i giovani stanno in gruppo e faticano a imparare l’italiano. Sono due soluzioni diverse che andrebbero adeguate ai bisogni dei minori migranti», precisa Milio. Le famiglie affidatari­e percepisco­no 1’500 franchi al mese per minore (escluse le spese per la salute). In un foyer la retta è ben superiore.

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TI-PRESS In Ticino 155 famiglie affidatari­e

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