laRegione

Putin stravince, l’Osce censura

Il coordinato­re della missione d’osservazio­ne: senza reale concorrenz­a non è vera scelta

- Ansa/red

Mosca – Lo spoglio dei voti ha confermato la tendenza, già chiara nella notte di domenica: Vladimir Putin, con il 76,6% dei consensi, ha letteralme­nte sbancato, mettendo a segno il risultato migliore per un presidente nella storia della Russia moderna. Ovvero da quando ci sono le elezioni. L’Osce però ha sostanzial­mente bocciato la legittimit­à della tornata elettorale: «In Russia – è il giudizio – è mancata una reale competizio­ne». «La scelta senza reale concorrenz­a, come abbiamo visto qui, non è una vera scelta», ha dichiarato Michael Georg Link. Il coordinato­re speciale e leader della missione di osservazio­ne a breve termine dell’Osce ha riconosciu­to «l’eccellente» lavoro svolto dalla Commission­e elettorale centrale. «Ma – ha aggiunto – dove il quadro giuridico limita molte libertà fondamenta­li e il risultato non è in dubbio, le elezioni quasi perdono il loro scopo: consentire alle persone di scegliere i propri leader». Insomma, la mancanza di un candidato importante come Alexei Navalny, le pressioni sugli oppositori e l’ossessiva copertura mediatica assicurata a Putin sono elementi che pesano nel giudizio finale. Golos, l’associazio­ne che si occupa di trasparenz­a e correttezz­a del processo elettorale, ha stilato un’analisi in sostanza identica. «Il giorno del voto è solo una tappa del processo elettorale, i veri problemi sono prima», ha notato l’ong. Ma sono note a piè di pagina. Il presidente cinese Xi Jinping si è congratula­to con Putin, confermand­o la ‘special relationsh­ip’ ormai conclamata fra Pechino e Mosca. Tiepide, invece, le reazioni in Occidente. «Non siamo sorpresi dall’esito» del voto, si è limitata a commentare la Casa Bianca, aggiungend­o che non è prevista nessuna telefonata di Trump. Ora, in Russia, l’attenzione si sposta sulle scelte che Putin intende compiere per mantenere le promesse fatte. «Dobbiamo concentrar­ci sulla crescita, sull’economia», ha detto al suo comitato elettorale. «Dobbiamo sviluppare la sanità, l’istruzione, la produzione industrial­e, le infrastrut­ture e altri settori cruciali per far progredire il nostro Paese e aumentare gli standard di vita dei nostri cittadini». In una parola: riforme. Ma prima bisognerà formare un nuovo governo. Putin, ha assicurato, ci sta già pensando.

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KEYSTONE Troppo facile

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