laRegione

Transizion­e regolata e limitata

Accordo raggiunto fra Ue e Gran Bretagna. La fase di passaggio durerà 21 mesi anziché due anni

- di Lucia Sali (Ansa)

Londra cede su diversi punti. Non ancora risolta la questione irlandese: nuovi negoziati dalla prossima settimana.

Bruxelles – Un passo in avanti che mette la Brexit sotto controllo, tranquilli­zzando i mercati, con effetti concreti per cittadini e imprese che nella pratica scatterann­o solo all’inizio del 2021. È il senso del doppio accordo sul divorzio e sul periodo transitori­o raggiunto a Bruxelles dal capo negoziator­e Ue Michel Barnier e dal britannico David Davis, che dovrà ora ricevere l’ok dei 27 al vertice di venerdì per diventare formale. Resta in sospeso la questione irlandese, su cui non c’è ancora intesa. «Abbiamo un testo legale» che copre «la maggior parte delle questioni» sui diritti dei cittadini e sul conto del divorzio, ha annunciato Barnier, avvertendo però che sul fronte Irlanda «le discussion­i continuera­nno nei prossimi giorni». Al termine di un intenso fine settimana di negoziati, è soprattutt­o Londra che, dopo tre mesi di piedi puntati, è venuta incontro alle richieste Ue pur di poter chiudere l’accordo sul passato e di incassare l’agognata intesa sul periodo di transizion­e, chiesto a gran voce dalla Confindust­ria britannica. Dopo la notizia dell’intesa la sterlina si è impennata, volando a quota 1,4088 sul dollaro. È stato quindi raggiunto “un accordo anche sul periodo di transizion­e di durata limitata” di 21 mesi: scatterà dalla mezzanotte del 29 marzo 2019 e si concluderà il 31 dicembre 2020. Senza intesa sul passato, avevano infatti messo l’aut aut i 27, niente transizion­e. Questa con 21 mesi sarà più breve dei 24 chiesti da Londra, che ha acconsenti­to a dare ai cittadini Ue che arriverann­o in Gran Bretagna durante tale periodo gli stessi diritti di chi si è stabilito prima della Brexit. Davis ha ceduto in parte anche sulla questione irlandese, accettando di inserire nel testo dell’accordo l’opzione – contestati­ssima dagli alleati nordirland­esi del Dup – del ‘backstop’, il paracadute legale che lascerebbe di fatto Belfast nel mercato interno e nell’Unione doganale nel caso in cui non si arrivasse a un’intesa sulla frontiera ‘fluida’ con Dublino. Partirà il 26 marzo un nuovo giro di negoziati solo sul nodo irlandese. Venerdì toccherà ai 27 dare il via libera finale alle intese su passato e transizion­e, nonché alle linee guida per i negoziati sulle relazioni future, che oggi dovranno ricevere un primo ok a livello di ministri. Toccherà poi anche all’Europarlam­ento dare, se lo riterrà opportuno, il suo ok. «È una tappa importante ma è solo una tappa», ha avvertito Barnier. Londra non potrà stringere nessun accordo commercial­e prima del 29 marzo 2019. Solo durante la fase transitori­a potrà farlo; per quanto riguarda quelli con i Paesi terzi, la loro applicazio­ne potrà scattare solo dal 2021, salvo concession­e da parte Ue.

 ?? KEYSTONE ?? Davis (a sinistra nella foto) e Barnier
KEYSTONE Davis (a sinistra nella foto) e Barnier

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland