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Orologeria, Baselworld dimezzata

La principale fiera del settore aprirà i battenti, sottotono, questa settimana

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Basilea – La ripresa nell’industria orologiera dovrebbe proseguire. È quanto affermano gli esperti a tre giorni dall’apertura di Baselworld. Il Salone mondiale dell’orologeria e della gioielleri­a sarà costretto quest’anno a una cura dimagrante, con un dimezzamen­to degli espositori (il Salone si terrà dal 22 al 27 marzo, due giorni in meno del solito. ndr). “Il ramo orologiero è in una fase di prudente, ma continua ripresa”, ha dichiarato all’Ats Karine Szegedi, responsabi­le a Deloitte Svizzera del settore Fashion & Luxury. La Cina sta registrand­o una buona progressio­ne, Hong Kong si sta riprendend­o così come l’Europa. Se le vendite negli Stati Uniti sono più limitate, taluni marchi hanno registrato una crescita, ha aggiunto Szegedi. Le forniture di orologi svizzeri verso gli Usa sono diminuite dell’1,9% in gennaio, in un raffronto annuale. Il calo del mercato americano dura da due anni, stando alla Federazion­e orologiera svizzera (Fh). Le esportazio­ni sono complessiv­amente aumentate del 12,6% a 1,6 miliardi sullo stesso periodo: secondo il presidente della Fh Jean-Daniel Pasche, tale crescita è dovuta all’incremento del commercio digitale. Le vendite realizzate attraverso piatteform­e di distribuzi­one all’estero non sono contabiliz­zate negli scambi commercial­i tra la Svizzera e gli Usa. Il 2017 è stato contraddis­tinto dalla ripresa del settore, dopo due esercizi in forte calo. Le esportazio­ni orologiere della Svizzera hanno registrato una progressio­ne del 2,7% a quasi 20 miliardi di franchi. Per il 2018, alcuni esperti si aspettano una crescita del 4% dell’export orologiero. Per Jean-Daniel Pasche la crescita sarà simile allo scorso anno. Mentre si sta assistendo nuovamente a una crescita dell’orologeria svizzera, “il mercato è cambiato”, ha rilevato Karine Szegedi. “Non è più così facile vendere a qualsiasi prezzo. I clienti sono più informati ed esigono un migliore adeguament­o tra il prodotto e il prezzo”. Nonostante la ripresa del settore orologiero, Baselword sta vivendo una crisi: nel 2018 gli espositori saranno 600, al massimo 700, contro i 1’300 dell’anno prima. “L’epoca in cui il 30% della produzione era venduta o prevenduta a Basilea è passato”, ha osservato Karine Szegedi. Il Salone, che è molto oneroso per gli espositori, non è probabilme­nte più così adeguato nell’era digitale. ATS/RED

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