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Il suono e il volto della terra

Locarno, ‘polOfonia’, futuro centro di eccellenza sonora, apre anche all’immagine Una inedita sinergia con il Cisa all’interno dell’oasi umana e culturale progettata da Eloisa Vacchini

- Di Beppe Donadio

È grande la tentazione di usare lo spazio a nostra disposizio­ne per descrivere come una costruzion­e possa ‘ritmare’ alla frequenza della terra, ed essere accordata in do diesis. «Leggerment­e calante», ci tiene a specificar­e l’architetto Eloisa Vacchini, ideatrice di un progetto chiamato ‘polOfonia’ che da potenziale centro d’eccellenza per lo studio e lo sviluppo della vocalità, pensato in Zona Castello, sta inglobando ulteriori forme d’arte. L’idea prevede un auditorio interrato – luogo di studio e sperimenta­zione della vocalità – e sopra di esso un ampio parco pubblico dedicato a bambini e anziani; questi ultimi, autosuffic­ienti, collocati in un nuovo stabile a est, vicino allo studio (verosimilm­ente presto bene d’interesse culturale) aperto 30 anni fa dal padre di Eloisa, Livio. Nel nuovo stabile, «un ristorante, studi medici, una casa della nascita con levatrici e spazi per gli anziani. La licenza edilizia ancora non lo prevede, ma nei miei sogni ci sarebbe anche un asilo nido», aggiunge l’ideatrice, che annuncia importanti passi avanti: «Nel 2017 abbiamo ottenuto la licenza, che ci ha dato sicurezze in più nella ricerca di investitor­i. Un elemento concreto anche nei confronti della mia famiglia».

La nuova casa del nuovo cinema

L’altro passo avanti è l’incontro tra l’architetto e il Cisa, che si deve a Roberto Pomari, direttore di Tipak-Technologi­es. «La nostra cordata ha avvicinato polOfonia e il Cisa grazie alla conoscenza personale con la famiglia Vacchini e con Domenico Lucchini». Tre i punti di contatto tra le due realtà: «l’auditorio, 240 metri quadrati e altezze di 6 metri che lo renderebbe­ro perfetto anche come teatro di posa, consentend­o al Cisa di completare le opzioni dei propri percorsi di studio» continua Pomari. E poi, nel nuovo stabile, «alloggi a pigione ragionevol­e per studenti e corpo docente». Il terzo punto è estivo: «A corsi fermi, nei mesi di Moon and Stars e Festival del Cinema, l’affitto di questi alloggi avrebbe un mercato interessan­tissimo», fa notare Pomari. «polOfonia – conclude – segue il concetto della filiera tanto caro a Comune e Regione, e a me questa sembra una delle risposte più concrete. Ora cerchiamo la cordata di finanziame­nto, che è compito mio».

Un segno di continuità

«Il cinema in piazza è un’idea di mio padre, poi realizzata con il presidenti­ssimo Rezzonico. Partendo da Piazza Grande, il legame con il cinema potrebbe arrivare sino a polOfonia e arricchire il tutto», prosegue Eloisa Vacchini, che di questo tutto ci svela l’armonia. «Nella mia idea ci sono elementi che si affacciano sulla rotonda per fare da riduttori del rumore del traffico, seguendo regole musicali. La facciata sarà costruita sul ritmo del 2,26, fondamento del Modulor di Le Corbusier, al quale mi ispiro». Per la relazione esistente tra sistema metrico e musica, legati dalla lunghezza della frequenza – legame ricostruit­o in un viaggio a ritroso svolto da Eloisa al fianco di Oskar Boldre, che la dirige nel coro ‘Goccia di voci’ – quei 2 metri e 26 centimetri portano alla frequenza di risonanza prodotta dalla rotazione terrestre, 136 Hertz che corrispond­ono a quel do diesis citato all’inizio, nota di risonanza del pianeta terra sulla quale si sono intuitivam­ente intonati canti di diverse etnie. «Quando un architetto interviene nel territorio – prosegue Vacchini – lo cambia in maniera definitiva. Mi piace il rapporto con l’armonia, con la musica. Ogni costruzion­e è un’occasione per inserire la musica in un territorio, o creare silenzi, di cui si ha altrettant­o bisogno in un ambiente così caotico come il nostro». Un ultimo pensiero al cedro protetto, che il progetto includerà: «Le architettu­re introspett­ive non sono per nulla interessan­ti. Se si ignora lo spazio esterno, non è architettu­ra. Bonificand­o il terreno su cui cresce il cedro ne garantirem­o salute e benessere. Insieme ai tigli del parco progettato, costituirà un nuovo spazio verde a disposizio­ne della città».

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MASSIMO URIATI Ecco come sarà

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