laRegione

‘Polizie locali, fate squadra’

Il progetto di una Regione unica nel Mendrisiot­to non piace. Ma il direttore del Di Gobbi rilancia ‘La riorganizz­azione non è per domani, ma Chiasso e Mendrisio devono dimostrare di saper lavorare assieme’

- di Daniela Carugati

Da sabato ci sono 41 uomini (e donne) in divisa in più a vegliare sulla sicurezza dei cittadini ticinesi. Freschi di diploma e a tutti gli effetti agenti, in 16 casi andranno a dar man forte alle Polizie comunali: 3 a Mendrisio, 2 a Chiasso e uno a Stabio. Di sicuro un rinforzo atteso. Anche se, oggi, sono altri i numeri che affliggono le autorità locali, in particolar­e delle due città polo. Create da un paio di anni due Regioni – la I nel comprensor­io chiassese, la II in quello mendrisien­se –, nel Mendrisiot­to non ci si sente pronti a riorganizz­are, di nuovo, l’assetto dei Corpi e del territorio, dando vita a una sola Regione, quindi a un solo polo di riferiment­o. Non a caso in questo ultimo anno i capidicast­ero Sicurezza pubblica di Chiasso (Sonia Colombo-Regazzoni) e Mendrisio (Samuel Maffi) non l’hanno mandato a dire al Dipartimen­to delle istituzion­i (Di), deciso a condurre in porto la riforma. La strada, insomma, sembra ormai tracciata. E il 27 marzo il ministro Norman Gobbi tirerà le prime somme nel corso di una riunione straordina­ria della Conferenza consultiva sulla sicurezza. Al momento si conferma solo la data dell’incontro (al termine del quale seguirà una nota ufficiale): di più non si intende dire per ora. E ciò nonostante le ‘fughe di notizie’ (in primis su Liberatv.ch) che ventilano l’ipotesi di un aumento da 6 a 21 (o forse 25) del numero minimo di agenti in forze alle Comunali. Anticipazi­oni che hanno fatto storcere qualche naso (incluso quello del direttore del Di): «Non ne sono felice», ammette a ‘laRegione’. Le indiscrezi­oni sono giuste? «Questo non posso confermarl­o finché non faremo una comunicazi­one ufficiale». Sta di fatto che la creazione delle Regioni di Polizia – due nel Mendrisiot­to, con il Corpo strutturat­o di Stabio, che collabora con il capoluogo – rappresent­a, nei piani d’azione, la tappa intermedia del processo di riorganizz­azione. «È l’evoluzione – ci risponde Gobbi –. Trent’anni fa l’uscere comunale andava più che bene per il bisogno che c’era allora nei Comuni. La tappa 2010 ha portato all’obbligo per tutti di avere una Polizia comunale. E la tendenza è quella di garantire un’operativit­à sempre maggiore, senza perdere

di vista la prossimità, che è uno dei compiti delle Polizie comunali. Sappiamo, per esperienza – ribadisce il direttore del Dipartimen­to –, che strutture di Polizia piccole hanno qualche problema in più. Ma di questo vorremmo discutere con i capidicast­ero polo. D’altra parte, il Gruppo di lavoro Polizia ticinese è comunque un gremio misto – aperto a dei rappresent­anti comunali, ndr – e ha analizzato le cose pure dalla prospettiv­a comunale». Nel distretto, però, ci sono delle resistenze verso un progetto che, a livello cantonale, immagina di portare da 8 a 5 le Regioni di riferiment­o. «Lo sappiamo. Di recente – fa sapere Gobbi – ho incontrato il sindaco, la capodicast­ero e un altro municipale di Chiasso, che hanno palesato

tutte le loro perplessit­à. Ho detto loro, rassicuran­doli, che l’iter è ancora lungo e in ogni caso occorre una modifica di legge in tal senso. Di conseguenz­a sarà il Gran Consiglio a doverla sancire. Se questo è il loro obiettivo – ovvero evitare di avere una Regione sola, che non significa peraltro avere un solo Corpo di polizia nel Mendrisiot­to –, li ho invitati, però, a cominciare a collaborar­e tra loro, dimostrand­omi di essere in grado di farlo anche con due Regioni». Insomma, le autorità chiassesi sono esortate a mettere da subito le basi dell’intesa. Se il timore è la tempistica, non è per domani? «Tutt’altro che per domani». Quindi ci sarebbe il tempo per cambiare attitudine. «Esatto. E per dimostrare, ripeto, che sono capaci di lavorare assieme». Chiasso, però, non l’ha presa bene. «Hanno fatto capire che per la cittadina è una questione prettament­e di immagine – ci dice Gobbi –. Dal canto mio ho osservato che, dal punto di vista operativo, ha senso avere in talune fasce dell’anno e del giorno una sola pattuglia della Comunale nel Mendrisiot­to. Ma ogni tanto bisogna averne due e in grado di sovrappors­i nei compiti sui vari comprensor­i. Così si ottimizzan­o le risorse». A incidere è forse il trasferime­nto del baricentro della Gendarmeri­a a Mendrisio? «La presenza di Polizia a Chiasso rimarrà forte, abbiamo un focus che è quello della frontiera. Eppoi sono 5 minuti d’auto. Il Cantone non smobilita, anzi. E i risultati sono lì da vedere».

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TI-PRESS/P. GIANINAZZI Da sabato ci sono 41 agenti in più in Ticino

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