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Abascal punta il dito

Chiasso sconfitto dal Rappi dopo l’espulsione di Delli Carri (due ‘gialli’ in un minuto). E il tecnico si infuria.

- Di Emiliano Rossi

Questa volta Guillermo Abascal non nasconde la sua rabbia nei confronti di un giocatore: Samuel Delli Carri, alla seconda espulsione in due partite (era appena rientrato dalla precedente squalifica), che con due ammonizion­i in un minuto (una per proteste) ha mandato all’aria i piani del Chiasso. «Come mi sento? Orgoglioso per quello che i ragazzi hanno messo in campo, ma deluso dalla decisione di un giocatore che di fatto si è buttato fuori da solo mettendo in difficoltà i compagni: era una partita che in 11 avremmo vinto». E annuncia provvedime­nti: «Siamo giovani, è vero, i ragazzi sono qui per crescere. Però si possono accettare errori tecnici, tattici o di aggressivi­tà, non di atteggiame­nto. Faremo qualcosa». A difendere il compagno ci pensa il goleador di giornata a Rapperswil, Zoran Josipovic: «Facendo il difensore incappi in più duelli, è più difficile difendere che attaccare. Se ha sbagliato, Samuel è un ragazzo intelligen­te e imparerà, ma non ha senso parlare di difficoltà». Al di là di un episodio certamen- te decisivo, c’è rammarico per un copione già visto, di cui si fatica a scrivere: squadra che va sotto («al loro secondo tiro in porta, mentre a noi servono 4-5 occasioni», si rammarica il tecnico), reagisce, trova il pari, poi succede qualcosa, nello specifico un rosso (è la quinta volta in sette partite), e la gara gira a favore degli avversari. Josipovic, che aveva pareggiato su rigore dopo pochi minuti dal suo ingresso, parla di sfortuna: «Da una palla ferma, il pallone è carambolat­o fra le gambe di Said, io stesso l’ho toccato, ed è finito sulla testa di Simani».

Perentorio il tecnico spagnolo: ‘Se non fossimo rimasti in dieci questa partita l’avremmo vinta’

Tant’è che il Rapperswil, che al 25’ era passato con Turkes, solo in area e comodament­e servito da Salanovic liberatosi di Soumaré (che chiedeva fallo), ha ritrovato il vantaggio, 18’ dopo aver subito il pari e 14’ dopo essere rimasto in superiorit­à numerica. Quanto alla terza rete, un pallone vagante a metà cam-

po si è trasformat­o in gloria per Fazliu. E così, dopo la vittoria non entusiasma­nte, ma importante a livello di morale sul Winterthur, il Chiasso torna di nuovo sconfitto. «Essere a trenta punti sarebbe

stato uno stimolo, trovarci a 24 a livello di morale non è bello», commenta il tecnico, che come il suo attaccante predica la qualità del lavoro svolto. Tra l’altro, la partenza improvvisa di Abedini è stata un duro colpo, «era uno dei titolariss­imi, fondamenta­le per noi e quello con più minuti nelle gambe. Ho dovuto cambiare all’ultimo, il suo addio ci condiziona. Ma gli faccio un grosso in bocca al lupo», sospira lo spagnolo.

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TI-PRESS/PUTZU Questa volta non le ha mandate a dire

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