laRegione

Senza le luci della ribalta

- Di Enrico Colombo

Segue da pagina 21 (...) la vita delle zebre molto umanizzata. Una musica non particolar­mente umoristica, ma di gradevole ascolto. Più interessan­te nella prima parte del concerto la presenza di due compositor­i noti agli addetti ai lavori, ma non al grande pubblico, Charles Koechlin (1857-1950) e Armin Schibler (19201986), con opere non pensate per le luci della ribalta, ma nemmeno per intratteni­mento in feste di famiglia; piuttosto per incontri di persone raffinate. Di Koechlin 10 pezzi da “Cahiers d’esquisses pour un film imaginaire” composti ottant’anni fa, trascritti nel 2010 da Otfrid Nies per sestetto d’archi, e presentati in prima esecuzione assoluta. Una musica a programma, ma poco descrittiv­a, piuttosto evocatrice di emozioni: dieci brevissimi inviti a un momento di riflession­e. Di Schibler l’opera per me più intrigante del programma: Recitativi e Danze per due violini, viola e due violoncell­i, che portano le date 1962/1964. Quattro episodi complessi di danze e variazioni ritmiche, introdotti ognuno da un recitativo altrettant­o complesso. Un impiego equilibrat­o dei cinque strumenti in un tessuto polifonico sorprenden­temente ricco. Nonostante l’alta qualità dell’esecuzione, il loro primo ascolto è stato impegnativ­o; mi chiedo come e quando saranno possibili altri ascolti? Dopo l’impegno per affrontare tre opere sconosciut­e; dopo le inquietudi­ni per Cerha, incarnazio­ne del postmodern­o, che sa scrivere alla maniera di chiunque (o farne la parodia?); dopo le seduzioni di Koechlin e Schibler, che ignorano l’idea di avanguardi­a e sembrano così ben collocati nel XXI secolo; finalmente la ricompensa di un gran finale con il Sestetto d’archi no. 2 di Johannes Brahms, eseguito come meglio non si può. Cito i magnifici solisti andati in scena sabato scorso: Yuki Kasai e Yuka Tsuboi, violini, Jürg Dähler e Hannes Bärtschi, viole, Daniel Haefliger e Patrick Demenga, violoncell­i. A loro un supplement­o di applausi e una rinnovata espression­e di gratitudin­e per la tappa ticinese degli Swiss Chamber Concerts.

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