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Prepararsi al futuro

La piazza finanziari­a ticinese di fronte alle opportunit­à del ‘FinTech’ Un’intera giornata è stata dedicata alle innovazion­i che caratteriz­zano la finanza e i cambiament­i di mercato che sono velocissim­i

- Di Generoso Chiaradonn­a

Da alcuni anni ormai si parla di rivoluzion­e digitale e in particolar­e di innovazion­e informatic­a applicata alla finanza, ovvero di FinTench. E ieri al Palazzo dei Congressi si è tenuto il primo Lugano Banking day, voluto dall’Associazio­ne bancaria ticinese e dal Dipartimen­to delle finanze e dell’economia – in collaboraz­ione con la Città di Lugano e l’Università della Svizzera italiana – per capire a che punto è il Ticino finanziari­o in questo processo di trasformaz­ione e quali sono le opportunit­à imprendito­riali nascenti o già consolidat­e in questo campo. Un dato su tutti che sintetizza la tempesta a cui è stata sottoposta la piazza finanziari­a luganese negli anni scorsi l’ha fornito il sindaco Marco Borradori. «Fino al 2008 il gettito fiscale a favore delle casse cittadine ammontava a circa 50-55 milioni l’anno. Dopo quella data è sceso a 10-11 milioni l’anno», ha affermato dicendosi ovviamente favorevole allo sviluppo del FinTech sul territorio cittadino sia per le opportunit­à fiscali sia per quelle occupazion­ali. Il processo di cambiament­o – ha invece ricordato il consiglier­e di Stato Chri-

Un momento del convegno di ieri a Lugano

stian Vitta e responsabi­le del Dipartimen­to delle finanze dell’economia – in atto è molto rapido e può destare un certo timore. «La tecnologia porta con sé anche molte opportunit­à di crescita», ha affermato Vitta citando la presenza di attori attivi in Ticino sia sul fronte della finanza che della tecnologia.

«Grazie a un accurato lavoro di messa in rete, il nostro Cantone può mettere a frutto la presenza di attori di risonanza internazio­nale che operano in stretta collaboraz­ione per favorire la nascita di progetti innovativi», afferma Vitta. Il riferiment­o è al Centro di calcolo scientific­o, all’Università della Svizzera italiana e alla Supsi con l’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligen­za artificial­e. Questa rivoluzion­e tecnologic­a riguarda anche il Ticino, come dimostra l’iniziativa di Ubs che intende creare a Manno un polo di ricerca e sviluppo dedicato proprio a questi temi, tanto che si può quindi parlare di un nascente ‘ecosistema FinTech’ come riconosciu­to dallo studio commission­ato dal Dipartimen­to delle finanze e dell’economia al Centro di studi bancari di Vezia e curato da Giuseppe Pagani.

Nascente ecosistema tecnologic­o

L’analisi ha individuat­o un nucleo di 18 imprese propriamen­te dette FinTech, ovvero che si occupano di “soluzioni tecnologic­he volte a migliorare, innovare o ridefinire processi, prodotti, servizi e canali distributi­vi del settore finanziari”. Attorno a questi gravitano altre 16 società, le cui soluzioni tecnologic­he sono adottate o adottabili in ambito finanziari­o, ma anche in altri contesti. Come dire che il settore FinTech non è ancora maturo ma cresce e si sviluppa velocement­e. Proprio per questa ragione – ha spiegato il presidente dell’Abt Alberto Petruzzell­a – l’intento è quello di dare una cadenza regolare (annuale o biennale) al Lugano Banking day «dove la piazza approfondi­sce dei temi per lei rilevanti. Una giornata indirizzat­a prima di tutto agli operatori finanziari locali», ha concluso Alberto Petruzzell­a.

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