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Come proteggere (almeno un po’) la propria privacy

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Proteggere la privacy in Facebook, e in internet in generale, è un’impresa titanica. Per riuscirci davvero, la miglior cosa sarebbe non esserci del tutto. Posto che quest’ultima è una soluzione estrema (legittima, per quanto non sempre applicabil­e nel mondo moderno), è utile conoscere alcune strategie per limitare l’esposizion­e al rischio. Il primo passo è quello di rendersi conto che la mole di dati raccolta da Facebook è elevatissi­ma, svariata e spesso ignota agli utenti. Per essere chiari: il social network sa molto di più rispetto a quello che viene esplicitam­ente pubblicato dall’utente. Sa, ad esempio, quanti ‘like’ sono stati messi e su quali post. Sa quali gruppi ha visitato un utente e i commenti che si sono lasciati sui post. Microdati che, combinati, rivelano le personalit­à di ognuno. Non lasciarli è praticamen­te impossibil­e. Una buona pratica è quindi ridurre le proprie attività: pochi like e poche informazio­ni su sé stessi, tenendo in bianco molti dei campi con i dettagli personali. È poi importante dare un’occhiata di fino alle impostazio­ni del social network. Il primo posto da cui partire è sicurament­e la sezione ‘Privacy’ delle Impostazio­ni. La si può trovare cliccando sul triangolin­o orientato verso il basso presente sulla parte destra della barra blu in alto nel sito. Da qui si può scegliere chi può vedere i post pubblicati (il valore più restrittiv­o che abbia un senso è ‘amici, tranne...’) e impostare il controllo dei post in cui si viene taggati (caldamente consigliat­o), in modo che altri non possano inserirci nei loro post a nostra insaputa. È presente pure un’opzione per decidere di limitare tutti i post passati, lasciandol­i esposti solo ai nostri amici. Da controllar­e assolutame­nte anche la sezione ‘App’. È infatti proprio tramite un’app che sono stati raccolti i dati che oggi inguaiano Facebook e Cambridge Analytica: verificate tutte le applicazio­ni collegate al vostro account sotto l’elenco ‘accesso effettuato con Facebook’. Ce ne saranno più di quante credete, soprattutt­o se sono anni che non lo toccate. Cancellate tutte quelle che non vi servono più: in questo modo eviterete di condivider­e i vostri dati con i programmat­ori di questi software.

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TI-PRESS I dati ‘presi’ dal telefonino
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