Tasse di soggiorno, Airbnb informa
Il governo: ‘Collaborazione in corso con la piattaforma online. Descritti gli obblighi’.
Per regolamentare le attività su Airbnb, la piattaforma online che permette di affittare case e appartamenti, in Ticino qualcosa si muove. In particolare a livello di incasso della tassa di soggiorno. “Analogamente a quanto stanno facendo altri Cantoni – fa sapere il Consiglio di Stato, rispondendo a una mozione di Tiziano Galeazzi (La Destra) – anche l’Agenzia turistica ticinese sta approfondendo il fenomeno delle piattaforme di riservazione online di camere e appartamenti di vacanza”. Una “collaborazione con Airbnb” è dunque “già in corso”. In cosa consiste? “Come primo passo per favorire un’informazione capillare, è stata introdotta una pagina dedicata alla legislazione vigente in Ticino sulla piattaforma ufficiale airbnb.com, in cui sono descritti tutti gli obblighi per i datori di alloggio”. Il secondo passo per Galeazzi sarebbe quello di esigere un obbligo di notifica in Comune da parte di chi vuole affittare i propri locali, così da ricevere un numero di matricola e ossequiare tutti gli aspetti legali. Il deputato ha già presentato un’altra mozione in tal senso, su cui il governo dovrà prendere posizione. L’Esecutivo intanto si dice “disponibile a valutare possibili future modifiche legislative con l’intento di ottimizzare e adattare il quadro normativo alle nuove tendenze in atto”. Perché di tendenza si tratta: attualmente su Airbnb “sono presenti circa 5’000 posti letto” ticinesi e “il fenomeno è in grande espansione”. Tant’è che anche a livello federale si cerca di adattare le regole: proprio ieri il Consiglio federale ha posto in consultazione una revisione dell’Ordinanza che permetterà di semplificare la prassi nelle sublocazioni di breve durata. Oggi il locatario che vuole mettere a disposizione i propri locali deve avere il consenso esplicito del proprietario. Questi dispone di un periodo compreso tra le due e le quattro settimane per esaminare la richiesta. Tempi incompatibili con le esigenze di Airbnb e (soprattutto) dei relativi ospiti. Per porre rimedio a questa situazione, il governo federale propone di introdurre il “consenso generale alla sublocazione ripetuta per brevi periodi”. Una soluzione ben vista anche dall’Associazione svizzera degli inquilini, che in una nota sottolinea come “questa semplificazione evita il rischio di possibili disdette”.