Appuntamento Trump-Putin
Ansa/red
Washington – Dopo il vertice con Kim Jong-un entro maggio, il summit con il presidente russo Vladimir Putin “in un futuro non troppo lontano”. Se a Obama toccò un incautissimo Nobel per la pace, a Donald Trump non mancherà quello per gli annunci. Nel giorno stesso in cui concordava con l’omologo francese Macron sulla necessità di colpire la Russia, dopo il caso Skripal, Trump ha annunciato un prossimo faccia a faccia con il fresco vincitore delle presidenziali russe (al quale ha inviato le proprie congratulazioni, ignorando cautele e moniti del suo team per la sicurezza nazionale) per discutere di Ucraina, Siria, Corea del Nord e di una corsa al riarmo “che sta andando fuori controllo”. Il Cremlino ha confermato che i due presidenti “hanno acconsentito a dare istruzioni ai rispettivi ministri degli Esteri di prendere contatti al più presto possibile e iniziare i preparativi per il summit”. Data e luogo da decidere. Nella sua telefonata, Trump non solo si è complimentato con il leader del Cremlino, rompendo il muro di freddezza europeo, ma si è guardato bene dal chiedere conto delle interferenze nelle presidenziali americane, per le quali il suo governo ha inflitto recentemente le prime sanzioni alla Russia. O dell’avvelenamento dell’ex spia russa in Gran Bretagna, che pochi giorni fa aveva indotto gli Usa a schierarsi con Parigi e Berlino a fianco di Londra. “Abbiamo avuto un’ottima telefonata”, ha detto Trump ai cronisti nello Studio Ovale, anticipando i temi del futuro incontro con Putin, ma attirandosi le critiche del senatore John McCain: “Un presidente americano non guida il mondo libero congratulandosi con i dittatori per aver vinto elezioni false”. O forse proprio per quello?