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Il governo vuole porre fine agli svantaggi fiscali per gli sposi

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Gli svantaggi fiscali per le coppie sposate nell’ambito dell’imposta federale diretta (Ifd) vanno eliminati. Questo il succo del messaggio concernent­e la modifica della legge in materia licenziato ieri dal Consiglio federale. Per porre fine alle disuguagli­anze, il governo propone un sistema di calcolo alternativ­o. L’onere fiscale dei coniugi viene dapprima conteggiat­o secondo la tassazione attuale e in una seconda fase come se i due sposi fossero concubini, ha spiegato ai media a Berna Ueli Maurer. Fra i due importi ottenuti, la coppia salderà quello meno elevato. Il progetto comporta un calo del gettito dell’Ifd stimato in circa 1,15 miliardi l’anno: l’83% (circa 950 milioni) sarà sopportato dalla Confederaz­ione, il restante 17% (circa 200 milioni) dai cantoni. Il ministro delle finanze ha tenuto a rassicurar­e: né questo progetto né il Progetto fiscale 17 (cfr. sopra) richiedera­nno altri programmi di risparmio. Il calcolo alternativ­o dell’imposta sarà applicato solo a livello federale: pertanto, la riforma non avrà ripercussi­oni sulle tasse cantonali e comunali, ha precisato Maurer. A suo dire, «si tratta di una soluzione mirata» per abolire la penalizzaz­ione fiscale che grava su chi convola a nozze. Il progetto tocca anche le persone non sposate con figli. Prevede di applicare a tutte queste la tariffa di base e non quella, più bassa, destinata a marito e moglie. Così vi sarebbe però un incremento del carico fiscale delle famiglie con un solo genitore. Per questa categoria è quindi prevista una compensazi­one sotto forma di una deduzione di 11’500 franchi. Ppd e Udc sono favorevoli al progetto. Ps e Verdi lo respingono, il Plr si mostra attendista. Critici i sindacati. ATS/RED

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TI-PRESS La riforma è servita

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