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Casa Rea, il capo cure accusa

Minusio, Donato Zanetti denuncia presunte disfunzion­i nell’istituto per anziani

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Inviata una lettera alla stampa, con una lunga serie di contestazi­oni, dopo essere stato sospeso dal servizio dal Municipio

Ancora un istituto per anziani al centro di polemiche nella nostra regione: dopo il San Donato di Intragna e il San Carlo di Locarno, ecco ora Casa Rea di Minusio. Il capo cure Donato Zanetti, patrocinat­o dall’avvocato Tuto Rossi, ha diffuso ieri un comunicato in cui rivolge gravi accuse alla Direzione e al Municipio, dopo essere stato sospeso dal lavoro. “Chi segnala le disfunzion­i alla Casa Rea di Minusio – premette – viene mandato via; chi commette errori anche gravi rimane”. Zanetti ricorda che nel 2000 è stato assunto in qualità di infermiere nell’ex ospedale di Cevio e da allora ha sempre lavorato nella sanità del nostro cantone: dal 2012 in qualità di capo reparto presso il Centro alle Betulle e dal febbraio 2013 quale capo cure a Casa Rea. “Dopo un paio di anni di lavoro – afferma – ho cominciato a rendermi conto che presso questo centro c’erano grosse carenze che potevano mettere in pericolo la salute degli anziani. Come da mio compito, ho segnalato ai superiori queste carenze. Il risultato non è stato la rimozione delle carenze, bensì reazioni di fastidio nei miei confronti da parte del direttore e dei capi reparto”. Zanetti aggiunge che recentemen­te ha segnalato, con numeri statistici precisi, un aumento vertiginos­o delle cadute e di aver chiesto di trovarne le cause e di intervenir­e per evitarle. “Negli ultimi giorni – considera – ho chiesto quale seguito ha avuto la denuncia riguardant­e un caso gravissimo: il 30.9.2017 a un anziano di Casa Rea è stata somministr­ata una pastiglia con l’involucro (blister). L’anziano si è lamentato per la sofferenza che gli cagionava l’involucro conficcato nella trachea. È stato quindi portato al pronto soccorso dove il medico della clinica, dott. Zarro, ha eseguito tutti i controlli, ma non ha trovato nulla. La sofferenza dell’anziano è tuttavia continuata assieme ai suoi lamenti. Proprio per questi lamenti, 5 mesi dopo, l’anziano è stato sottoposto a una Tac che ha rilevato la presenza di un corpo estraneo nelle vie respirator­ie”.

Anziano in sala operatoria

“Ciononosta­nte – considera Zanetti – c’è voluta ancora una settimana affinché Casa Rea potesse inviare l’anziano in sala operatoria il 26.2.2018, affinché tramite un intervento sotto anestesia totale la pastiglia con il blister potesse essere estratta, mettendo così fine alla sofferenza”. Zanetti aggiunge che alla riunione di direzione di Casa Rea di questo mese di marzo ha chiesto quali conseguenz­e ha avuto questo grave episodio sui protocolli di cura. “Il direttore Paride Ponzio – afferma – ha risposto infastidit­o di aver parlato con i dipendenti e di non aver riscontrat­o nessun errore. Oggi il Municipio di Minusio ha deciso di sospendere me. Chi fa ingoiare agli anziani le pastiglie senza toglierle dall’involucro e chi li protegge resta, chi chiede l’applicazio­ne dei protocolli per salvaguard­are la salute degli anziani, a Minusio deve fare fagotto”. Ieri sera abbiamo interpella­to per una reazione il Municipio, dal quale è atteso un comunicato nella giornata odierna.

Ricorso al San Donato

Sul fronte di Casa San Donato a Intragna – dove la direttrice Nazarena Mordasini alla fine del gennaio scorso è stata sospesa dal Consiglio di fondazione – ieri il suo legale, l’avvocato Marco Broggini, è passato al contrattac­co, pubblicand­o una dura presa di posizione contro funzionari e sindacalis­ti su liberatv.ch e in cui annuncia di aver presentato ricorso contro la decisione di sospendere la sua cliente. “Ormai da un anno – afferma fra l’altro – sono apparsi sui media una serie di attacchi di basso livello alla mia cliente. Le informazio­ni pubblicate, a volte manifestam­ente false, sono in tutta evidenza frutto di indicazion­i unilateral­i fornite ad arte a giornalist­i da vari personaggi, con il chiaro scopo di danneggiar­e prima di tutto la direttrice del San Donato, ma pure l’intera struttura”.

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TI-PRESS Ancora polemiche

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