Cardiocentro e Città calano il settebello
Confermato il rispetto della convenzione firmata oltre vent’anni fa, con il passaggio del Cardiocentro sotto il cappello dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) alla fine del 2020. Ma, per garantire l’indipendenza e l’autonomia dell’istituto, si propone una fase di transizione di cinque anni governati da un nuovo consiglio di istituto, con ampi poteri in ambito medico e gestionale. È questa, in estrema sintesi, la proposta avanzata dai vertici del Cardiocentro che ieri mattina a palazzo Civico ha raccolto il sostegno del Municipio di Lugano. Del documento, che vuole essere una base di partenza per i negoziati con l’Eoc, ha parlato ieri ‘Liberatv’ annunciando che la proposta di accordo verrà sottoposta il prossimo 18 aprile anche al Consiglio di Stato, a cui il Cardiocentro avrebbe chiesto di fare da mediatore con l’Eoc. Il compromesso ideato dalla Fondazione dell’istituto prevede, come detto, un consiglio composto da quattro rappresentanti del Cardiocentro, uno dell’Eoc, un altro del Cantone e il settimo della Città di Lugano. Il nuovo organo condurrebbe la gestione dell’ospedale, garantendo continuità all’istituto sulla base del modello apprezzato realizzato in due decenni. Il consiglio risponderebbe direttamente al CdA dell’ente cantonale che, in questo modo, vedrebbe soddisfatta la principale richiesta: il passaggio dell’ospedale del cuore sotto il proprio controllo. La proposta piace all’esecutivo cittadino. Tanto che il portale preannuncia nei prossimi giorni, da parte del Municipio di Lugano e del Cardiocentro, la firma di una dichiarazione di intenti. Una dichiarazione che certifica il sostegno della Città alla nuova governance promossa dall’ospedale del cuore e mette nero su bianco gli impegni sul progetto Mizar che nelle scorse settimane avrebbe subito una battuta d’arresto proprio per via delle divergenze con l’Eoc. Il tutto perché, scrive ‘Liberatv’, il Cardiocentro avrebbe congelato il contributo milionario che deve versare per la costruzione del centro di ricerca. Contributo ‘scongelato’ ieri con la dichiarazione d’intenti. La proposta viene sostenuta dalla Città perché, da una parte, assicura all’istituto quell’indipendenza considerata il pilastro su cui è stato edificato il modello di successo, dall’altra avrebbe il pregio di riuscire a coniugare il rispetto della legalità, ossia il passaggio del Cardiocentro sotto il cappello dell’Eoc che dovrà esaminarla e dire la sua.