L’aria ‘italiana’ migliora, mentre il bacino padano si conferma l’area con le maggiori criticità
L’aria che si respira in Italia migliora in maniera significativa. Lo sostiene l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) nel Report Ambiente 2017, illustrato ieri a Roma nel corso di una giornata di studio. Ma, è bene dire subito, non illudiamoci: la strada da percorrere è ancora lunga. L’Arpa lombarda dal Report ambiente 2017 ha estrapolato la situazione in Lombardia e nel bacino padano. “Le emissioni dei principali inquinanti continuano a diminuire, così come i livelli atmosferici di alcuni inquinanti mostrano trend decrescenti” sottolinea l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. C’è però un’eccezione: l’ozono, sempre in crescita. Dalla stessa fonte giunge un fermo richiamo: “La situazione della qualità dell’aria rimane però critica, in special modo per il particolato atmosferico (Pm 10 e Pm 2,5, ndr) e il biossido di azoto”. Tanto che “il bacino padano rappresenta una delle aree di maggior criticità”. E in materia di inquinamento atmosferico quanto si registra nel bacino padano si riflette sul Ticino, in primis nel Mendrisiotto. Il Report Ambiente 2017 sottolinea come “per il Pm 10 il 40% delle stazioni non rispetta il valore limite giornaliero, percentuale che la Lombardia quasi doppia (75%)”. Sono invece in “continua diminuzione le emissioni delle autovetture, grazie al rinnovo del parco macchine. In particolare le emissioni di CO2” che lo scorso anno “sono scese a 115,1 grammi per chilometro quadrato” rispetto ai “149,5 grammi di dieci anni prima”. M.M.