Passata la festa gabbatu lu santu
Così non dev’essere Amico mio. Non ci si deve scordare subito dell’8 marzo. Affettuosi, cortesi e “mimosi” per un giorno solo.
Hai ragione. C’è da sperare che non si dimentichi che non è solo una data ma il giorno in cui si sottolinea il valore della donna, senza, per contro, sminuirlo. Così come alcuni (comunque sempre troppi) pensano alla donna unicamente come addetta alla pulizia, al cibo, alle cure materiali e non da ultimo dedita o anche necessaria ai figli. Le donne, d’altronde come gli uomini, hanno bisogno di qualcuno che si occupi di loro non soltanto per alimentarle e vestirle, ma anche per trasmettere loro quella sicurezza che deriva dalla presenza: io ci sono e sono con te.
D’accordo, ma tu cosa…
… a me hanno insegnato che occorre comportarsi spontaneamente, il che, lo ammetto, non è sempre facile. E mi hanno elencato, per meglio dire riassunto (il che è tutto dire), alcuni fra i tanti e necessari comportamenti: – Gratificanti: viene offerto tutto ciò di cui può aver bisogno: per esempio presenza, contatto. – Accoglienti: ci si protende verso di lei, la si sostiene. – Valorizzante: si nota e si ammira quello che fa o cerca di fare o anche solo di esprimere. Non si esige. Non si richiede obbedienza. – Affettuosi: si è teneri e disponibili. – Protettivi: ci si interpone, se del caso e se richiesti, tra lei e il mondo, difendendola dai pericoli.
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