Il nostrano degli altri
Berna – Ormai un terzo del formaggio consumato in Svizzera è importato. Un’evoluzione che preoccupa le organizzazioni del settore. La popolazione elvetica apprezza comunque sempre questo prodotto lattiero: gli abitanti ne mangiano in media oltre 21 chili all’anno, tre di più rispetto al resto dell’Europa. Tra il 2008 e il 2017 la quota importata di formaggio consumato nella Confederazione è passata dal 25% al 33%, hanno fatto sapere i Produttori svizzeri di latte, Agristat e Switzerland Cheese Marketing. Questo incremento delle importazioni è in particolare dovuto alla forza del franco svizzero. Le merci importate, spesso a buon mercato, fanno così concorrenza alle varietà di formaggi elvetici, a forte valore aggiunto. I prodotti tradizionali – Gruyère, Raclette du Valais, Emmentaler, Appenzeller, Tilsiter e Vacherin fribourgeois – vanno per la maggiore. In media, ogni abitante acquista oltre 300 grammi di queste varietà, che sono in gran parte di denominazione di origine protetta. Confermando una tendenza che si osserva da anni, è stabile il consumo di formaggio a pasta semidura, dura ed extra dura. Invece il consumo di formaggio fresco è diminuito tra il 2016 e il 2017 del 15%, ovvero 2800 tonnellate in meno. Il che significa che ogni abitante ha mangiato in media 230 grammi di formaggio fresco in meno.