Altro colpo alla banda lituana
Condannato uno dei sei autori della rapina all’orologeria di Corso San Gottardo a Chiasso Tre anni e quattro mesi all’uomo che, nel dicembre 2014, assaltò il negozio. Uno è gia in carcere, un terzo verrà estradato in estate.
Un altro rapinatore che prese di mira l’orologeria Eredi Mariotta situata in Corso San Gottardo a Chiasso nel dicembre del 2014 è stato assicurato alla giustizia e condannato. E presto, presumibilmente durante l’estate, alla sbarra comparirà anche un altro membro della banda composta da 6 persone che, quel giorno, prese letteralmente d’assalto il negozio bloccando con violenza anche la titolare. Ieri, davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio presieduta dalla giudice Rosa Item, si è presentato un 32enne lituano reo d’aver rapinato (e in precedenza tentato di rapinare) l’orologeria; azione che fruttò, quel 15 dicembre, un bottino composto da sette orologi di marca Vacheron Constantine per un valore complessivo di circa 97mila franchi. Con procedura di rito abbreviato – l’uomo in aula si è limitato a confermare quanto già emerso durante l’inchiesta, senza aggiungere altro se non la volontà, una volta uscito di galera, di tornare a lavorare in Norvegia (Paese dal quale è stato estradato) – è stato condannato a una pena detentiva di 3 anni e 4 mesi. «Riconosco la mia colpevolezza e mi pento» ha ribadito davanti alla Corte il 32enne patrocinato dall’avvocato Fabio Bacchetta Cattori. La pena proposta dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni nei confronti dell’imputato – incensurato in Svizzera e Norvegia ma con precedenti specifici in Germania e Lituania – è stata ritenuta adeguata dalla giudice Rosa Item, la quale ha confermato pure 7’421 franchi per risarcimento danni all’orologeria e 1’350 come risarcimento danni per la titolare del negozio, che il giorno della rapina fu immobilizzata a terra da uno dei componenti della banda, le fu spruzzato in viso dello spray al pepe e fu minacciata con una replica di una pistola semiautomatica. Titolare dell’orologeria, ieri presente in aula, la quale ha pure ottenuto, a titolo di indennità morale, un franco simbolico. Un franco per una questione «di principio» ci ha confidato la donna alla fine del processo. I 3 anni e 4 mesi decretati ieri vanno così ad aggiungersi ai tre comminati al ‘collega’ condannato in prima istanza nel giugno del 2016. In questo caso, l’uomo era approdato davanti alla giustizia ticinese dopo una richiesta d’estradizione indirizzata in Inghilterra alla quale era stato dato seguito nel settembre del 2015. Un nuovo capitolo, come detto in apertura, verrà invece affrontato nel corso dell’estate. Un terzo componente della banda è in attesa d’essere estradato e verrà condotto in Svizzera presumibilmente nel mese di luglio. Per lui si apriranno le porte del carcere ticinese, nell’attesa che la Corte lo giudichi per quanto fatto in Corso San Gottardo a Chiasso.