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La guerra commercial­e tra Usa e Cina sotto la lente dei mercati

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Dazi, guerra commercial­e e Facebook saranno oggi sotto la lente dei mercati all’avvio di una settimana che archivierà poi il primo trimestre, probabilme­nte in territorio negativo, per le Borse internazio­nali. Wall Street venerdì ha chiuso in profondo rosso, come le altre Borse, sulla scia di timori di una guerra commercial­e tra Usa e Cina dopo i dazi di Trump. L’inquilino della Casa Bianca ha annunciato il piano di dazi all’import di beni cinesi fino a 60 miliardi di dollari, tra elettronic­a e tlc, mentre Pechino ha risposto con un pacchetto da 3 miliardi che colpisce beni mirati, come carne di maiale e frutta, che hanno allarmato allevatori e produttori, ossia la base elettorale del tycoon newyorkese diventato presidente. Pechino tuttavia prova a gettare acqua sul fuoco e col suo ministro del Commercio, Zhong Shan, ricorda a Trump che gli attuali volumi di scambi commercial­i ed investimen­ti tra Cina e Usa sono la prova che il dialogo e la cooperazio­ne funzionano. In un incontro con l’ex segretario al Tesoro Usa Henry Paulson, Zhong Shan ha detto che la Cina “non vuole una guerra commercial­e”, ma ha anche avvertito che Pechino “non avrebbe paura”. E il ministro cinese ha inoltre precisato che dei buoni rapporti commercial­i tra Cina e Usa “beneficerà il mondo”. Oltre ai dazi, l’altra spina nel fianco delle Borse al momento è Facebook. In una settimana il social network ha perso il 14%, bruciando 58 miliardi di dollari di capitalizz­azione di mercato dopo lo scandalo di Cambridge Analytica. E grandi aziende inserzioni­ste stanno abbandonan­do le pagine di Facebook, sollevando un grande punto interrogat­ivo sul futuro della creatura di Mark Zuckerberg. Lo stesso fondatore, che ha perso circa dieci miliardi di dollari, dovrà riferire al Congresso Usa per far luce su quanto accaduto. In questo clima offuscato arriva però una ventata di ottimismo. Secondo JPMorgan le condizioni dei mercati azionari Usa sono “buone”, mentre si avviano ad entrare nel secondo trimestre, nonostante una settimana “terribile”. “Due su quattro condizioni, che noi riteniamo fondamenta­li per la stabilità del mercato, sono state soddisfatt­e, ossia una inflazione contenuta e una Federal Reserve non troppo falco”, scrivono gli analisti della banca di Wall Street. “Le altre due potrebbero arrivare nel secondo trimestre, cioè dati economici stabili e una attenuazio­ne dello scontro commercial­e”, aggiungono, avvertendo che una eventuale guerra commercial­e sarebbe una minaccia per la crescita.

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KEYSTONE Una settimana da osservare

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