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Aeroporto, e adesso chi paga?

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“Lugano Airport Sa è assolutame­nte in grado di far fronte con la propria liquidità a tutte le spese correnti, oneri, salari, prestazion­i di fornitori, ecc. Non vi sono posizioni creditorie di terzi che in qualche modo potrebbero compromett­ere la sua attività operativa; in particolar­e non vi sono debiti verso banche o istituti finanziari”. Tuttavia, “la società ha richiesto al Municipio la postergazi­one del proprio credito correntist­a unicamente per permettere il rispetto delle norme del Codice delle Obbligazio­ni in relazione alle esigenze di continuità aziendale”. È dunque una conferma-smentita quella di Emilio Bianchi, direttore della Lugano Airport Sa, in risposta all’interpella­nza presentata sabato dal gruppo PsPc-indipenden­ti in Consiglio comunale a Lugano (firmatari Demis Fumasoli, Simona Buri e Jacques Ducry). Una postergazi­one, cioè la rinuncia (provvisori­a o meno) del Comune ai crediti che vanta nei confronti della Lugano Airport, che altrimenti potrebbe dover portare i libri in tribunale. La sinistra insiste, e in un comunicato stampa chiede chiarezza, sui bilanci ma anche sugli aiuti esterni da parte del cantone e delle associazio­ni padronali, nonché dei Comuni della periferia. Riferendos­i pure al credito di oltre 20 milioni di franchi richiesto per il potenziame­nto dello scalo, il gruppo Ps si dice “contro qualsiasi finanziame­nto che cada solo e unicamente sulle spalle del cittadino contribuen­te di Lugano, soprattutt­o se non contestual­izzato in una strategia precisa e sostenibil­e”. La sinistra lamenta inoltre le informazio­ni frammentar­ie e discordant­i: “Sia ad Agno sia in Municipio regna puro dilettanti­smo”.

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