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Il carburante e la frode fiscale

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Una società di Chiasso, con sede in Corso San Gottardo, ma fiscalment­e operante a Como, in via Montegrapp­pa, per la Guardia di finanza di Perugia sarebbe al centro di una presunta frode fiscale milionaria ai danni dello Stato italiano: tra il 2016 e il 2017 ha acquistato carburante a Zagabria per 15 milioni di euro per rivenderlo ad una società ‘cartiera’ italiana. Le Fiamme gialle umbre nel corso di una verifica fiscale in una società specializz­ata nella commercial­izzazione di carburante avevano scoperto una serie di fatture emesse da società esistenti solo sulla carta. Una di queste società, con sede a Como, faceva figurare che acquistava carburante dalla società di Chiasso. Complessiv­amente l’inchiesta della Guardia di finanza di Perugia che ha scoperto due presunte frodi fiscali, fra cui quella comasco-ticinese, ha portato all’arresto di tredici persone di cui otto in carcere e cinque agli arresti domiciliar­i. Complessiv­amente ammonta a oltre 25 milioni l’entità delle due presunte frodi. Fra gli arrestati ci sono pure due cittadini italiani domiciliat­i a Coldrerio, con ruoli di responsabi­lità nella società di Chiasso. Sono finiti entrambi al Bassone, carcere di Como. Nel corso dell’interrogat­orio di garanzia si sarebbero difesi sostenendo che si tratta di un malinteso. Il gip lariano ha comunque confermato la detenzione in carcere. Agli arresti domiciliar­i è finito pure un comasco, residente a Como, rappresent­ante legale di entrambe le società che per gli investigat­ori umbri rappresent­ano il fulcro della presunta frode fiscale sviluppata sull’asse Chiasso-Zagabria-Como. M.M.

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